Renzo Arbore, figura iconica della televisione italiana, è pronto a tornare in onda su Raidue a partire dal 9 gennaio con il suo nuovo programma ‘Come ridevamo’. Questo ritorno arriva in un momento in cui la tecnologia sta trasformando non solo il modo in cui ci intratteniamo, ma anche come interagiamo con contenuti e satire. In un’intervista all’edizione 2024 di ‘Natale al Messaggero’, Arbore ha condiviso le sue riflessioni sulle generazioni più giovani e il potenziale della tecnologia, oltre a parlare del suo amore per il surrealismo e per il mondo della comicità.
Nel corso di un ampio talk di cinque giorni, Arbore ha esposto la sua visione del mondo moderno, esprimendo una sorta di invidia nei confronti dei giovani. Secondo l’artista, i ragazzi di oggi non si rendono conto delle immense opportunità che la tecnologia offre. “Invidio i giovani, non si rendono conto del potenziale della tecnologia”, queste le parole di Arbore che mettono in evidenza una frustrazione comune tra le generazioni più esperte. La tecnologia ha aperto nuove strade per la creatività e la comicità, ma spesso le nuove generazioni non colgono appieno la portata di questi strumenti.
In un periodo in cui i social media e le piattaforme digitali dominano, Arbore invita a riflettere sull’importanza di utilizzare la tecnologia in modo consapevole. Per lui, il messaggio è chiaro: è fondamentale sapersi districare tra le opportunità e le insidie che il mondo digitale presenta. Questa riflessione non è solo un invito a una maggiore consapevolezza, ma anche una chiamata a valorizzare la tradizione culturale, che districandosi tra presente e passato, può rivelare inaspettate risorse creative.
Renzo Arbore ha sempre avuto una particolare predilezione per il surrealismo, visto come una forma di espressione artistica capace di rompere gli schemi. Come autore di ‘Quelli della notte’, Arbore ha portato in tv una comicità caratterizzata dall’ironia e dall’imprevedibilità. “Amavo il Jazz che si discostava molto dagli altri generi. Anche nella comicità ho sempre cercato qualcosa che potesse essere diverso”, ha dichiarato, rivelando le radici della sua ispirazione.
Una delle scoperte più significative nella sua carriera è il comico e attore Checco Zalone, riconosciuto da Arbore come valido alfiere del surrealismo. Quest’ultima affermazione sottolinea un’attenzione al nuovo che si intreccia alla tradizione, un modo di innovare mantenendo saldo il legame con le origini del genere comico. La capacità di Arbore di mescolare elementi classici con quelli contemporanei ha creato un linguaggio originale che continua a commuovere e divertire il pubblico.
Nella maratona natalizia organizzata dal Messaggero, Arbore non è l’unico protagonista. Un altro grande volto del panorama spettacolare italiano, Christian De Sica, presenterà la sua nuova commedia ‘Cortina Express’ a partire dal 23 dicembre. De Sica promette che il suo film conterrà elementi di divertimento e suspense, suggerendo l’inizio di una nuova era per il cinema natalizio. Questa combinazione di generi potrebbe aprire a un’interpretazione fresca delle tradizionali commedie festive, attirando così un pubblico sempre più variegato.
Un evento particolare della maratona ha visto anche la partecipazione dell’allenatore della Roma, Claudio Ranieri. In una manifestazione di affetto e supporto per le iniziative natalizie, Ranieri ha autografato una palla da gioco, che ha poi arricchito l’albero di Natale situato nella sede del Messaggero in via del Tritone. Questo gesto è emblematico di come sport e spettacolo possano unirsi per creare momenti di gioia e comunità, valorizzando il significato collettivo delle feste.
Il ritorno di Renzo Arbore con ‘Come ridevamo’ rappresenta un evento atteso che non solo segna la ripresa di un artista amato, ma anche un’opportunità per riflettere su come la comicità e la cultura si evolvono in una società in continuo cambiamento.