Il Museo di Capodimonte, un’importantissima istituzione culturale napoletana, ha recentemente completato il restauro di un’opera straordinaria: La Madonna col Bambino, attribuita a Bernardino Luini. Questo intervento di recupero è stato promosso dall’Associazione Amici di Capodimonte e rappresenta un esempio di come il sostegno dei soci e mecenati possa contribuire alla preservazione del patrimonio artistico. Questo dipinto, che ha una storia ricca e affascinante, torna a brillare dopo anni di decadimento, mostrando al pubblico la sua vera bellezza.
La storia dell’opera: tra Borbone e collezioni prestigiose
La Madonna col Bambino è un’opera di grande valore che proviene dalla prestigiosa Collezione Borghese. Acquistata a Roma nel 1800 da Domenico Venuti come opera di Leonardo, la tela ha vissuto un viaggio tumultuoso: durante le guerre napoleoniche, Ferdinando di Borbone decise di mettere in salvo il dipinto traslandolo a Palermo nel 1806. Rientrata a Napoli con la Restaurazione, l’opera fu esposta nel Real Museo Borbonico, dove venne successivamente attribuita a Luini, generandosi quindi un’attenzione particolare.
Questa attribuzione, insieme alla rilevanza storica del museo, ha garantito al dipinto una collocazione di prestigio, permettendogli di rimanere un punto di riferimento per studiosi e artisti, che nel corso dell’Ottocento lo hanno ripetutamente copiato. La presenza costante dell’opera nelle collezioni pubbliche ha garantito la sua conservazione, ma nonostante ciò, nel corso degli anni, La Madonna col Bambino ha dovuto subire i danni del tempo, con strati di vernici imbrunite e riparazioni più o meno invasive.
Intervento di restauro: tecniche e risultati
Il recente intervento di restauro ha avuto l’obiettivo di riportare alla luce la bellezza originale del dipinto, compromessa da anni di esposizione e da precedenti interventi non sempre felici. Il restauro, curato da un team di esperti, ha comportato una prima fase di ripulitura, durante la quale sono state rimosse le vernici scure e i ritocchi che avevano alterato l’aspetto dell’opera. Questo processo ha permesso di rivelare i meravigliosi incarnati dei volti, realizzati con la raffinata tecnica dello sfumato, caratteristica distintiva dell’autore.
In seguito, le ridipinture più ostinate, come quelle sul manto giallo e sul panneggio rossastro della Vergine, sono state eliminate, permettendo di osservare numerose stuccature sottostanti. Dettagli significativi, come tracce di una prima idea compositiva sulla testa della Madonna, sono emersi, offrendo ulteriori spunti di riflessione sulla genesi dell’opera. Per il supporto del dipinto è stato utilizzato del pioppo stagionato, materiale compatibile con quello originale, per garantire una soluzione di restauro duratura.
Anche la cornice ha richiesto un’attenzione particolare: le abrasioni sono state restaurate utilizzando fogli d’oro che ripristinano la luminosità originaria. Questi interventi hanno contribuito a restituire al capolavoro di Luini non solo la sua integrità strutturale ma anche la sua cromia brillante, portando alla luce la maestria tecnica e l’estetica raffinata del pittore.
L’importanza del restauro per il patrimonio culturale
Il restauro de La Madonna col Bambino non è solo un’importante operazione di recupero artistico, ma sottolinea l’importanza della cultura e del patrimonio artistico in un contesto più ampio. L’iniziativa, promossa dagli Amici di Capodimonte, si inserisce in un panorama di generosa altruismo da parte di soci e mecenati, come Grazia Maria e Nicola De Ianni, che si sono distinti per il loro impegno nel sostenere il recupero delle opere d’arte.
Questo intervento efficace rappresenta un atto di responsabilità non solo per la comunità artistica, ma anche per le generazioni future, che potranno apprezzare il valore storico e culturale di un’opera simbolo. Eventi come questi richiamano l’attenzione sulla necessità di salvaguardare il patrimonio artistico, invitando a una riflessione più ampia sulla conservazione e la valorizzazione delle opere d’arte, cruciali per la nostra storia collettiva.