Un’operazione di polizia che ha messo in luce come bande criminali di Napoli stiano infettando con la loro attività illegale il mercato degli orologi di lusso in Spagna. Nel 2024, le forze dell’ordine spagnole hanno condotto indagini che si sono concluse con il recupero di dodici orologi rubati, la risoluzione di 49 furti e 36 arresti. Questa attività investigativa, che ha coinvolto anche la Polizia di Stato italiana, dimostra l’importanza di una cooperazione internazionale nella lotta alla criminalità organizzata.
L’inizio delle indagini e il contesto
Le indagini che hanno portato a questi risultati significativi sono iniziate circa due anni fa. Le autorità spagnole hanno notato un incremento nei furti di orologi di lusso, in particolare a Barcellona, Ibiza e Marbella, aree famose per la loro vita notturna e frequentate da turisti e celebrità. I furti erano spesso effettuati da piccoli gruppi ben organizzati che operavano con grande coordinamento e abilità.
La Polizia spagnola ha subito intuito che si trattava di bande legate alla criminalità organizzata napoletana, solitamente nota per la sua specializzazione in furti mirati e scippi. Con il passare del tempo, il monitoraggio ha rivelato che molti degli individui coinvolti nelle rapine erano arrivati appositamente dall’Italia, suggerendo una pianificazione meticolosa delle operazioni da parte di questi gruppi criminali.
Le modalità operative delle bande
Un aspetto notevole delle operazioni di queste bande è l’uso delle moto, che consentiva ai malviventi di avvicinarsi rapidamente alle loro vittime e di fuggire con altrettanta velocità dopo il colpo. Questa strategia non solo ha aumentato l’efficacia degli scippi, ma ha reso anche più difficile per le forze dell’ordine intercettare i criminali immediatamente dopo l’azione.
Le vittime degli scippi erano spesso turisti e residenti con orologi di grande valore al polso, talvolta di marca prestigiosa. Il valore degli orologi rubati nel 2024 si aggira intorno ai due milioni di euro, con modelli che possono addirittura raggiungere la cifra di 200.000 euro ciascuno. Tali cifre illustrano non soltanto la bravura delle bande, ma anche l’illegalità di un mercato nero che prospera in condizioni di alta domanda per beni di lusso.
Le conseguenze delle indagini e gli sviluppi futuri
L’operazione ha portato a risultati manifesti: oltre ai 36 arresti, le autorità hanno identificato anche 25 sospetti ulteriori per cui sono attivi mandati di cattura internazionali. Il monitoraggio attento e le indagini approfondite si preannunciano come un’arma chiave nella lotta contro il crimine organizzato internazionale.
Con la collaborazione tra le Polizie di diversi Stati, saranno aumentate le possibilità di compromettere le operazioni future delle bande napoletane in Spagna e, di conseguenza, di proteggere non solo il patrimonio pubblico, ma anche le vite e la sicurezza dei cittadini e dei turisti che visitano queste affascinanti località costiere.
Questi eventi dimostrano anche la necessità di un approccio unito nella lotta al crimine su scala globale, dove ogni arresto contribuisce a disarticolare reti criminali complesse che operano su più fronti. Le indagini continuano, con l’intento di portare alla giustizia non solo i membri già identificati, ma anche le figure di maggior rilievo che orchestrano questi crimini.