L’operazione dei carabinieri della Compagnia di Pozzuoli ha portato all’arresto di undici persone, accusate di essere coinvolte in una serie di furti d’auto e nella gestione di una piazza di spaccio. Questi eventi, che vanno dal 2022 al 2024, si sono concentrati in aree come Licola, Toiano e Monterusciello, gettando luce su un’emergenza crescente nel territorio.
I furti d’auto e le richieste di “cavalli di ritorno”
Negli ultimi anni, il fenomeno dei furti d’auto ha raggiunto livelli allarmanti nella zona di Pozzuoli. Le vittime, molte delle quali hanno visto i propri veicoli rubati, si sono trovate a dover affrontare richieste estorsive per riottenere le proprie automobili. È il caso di un proprietario di una Jeep Renegade, costretto a pagare 1.800 euro per il suo ritorno. Un caso ancora più eclatante riguarda una donna alla quale è stata rubata una Fiat 500: dopo una prima richiesta di 2.300 euro, la cifra è scesa a 1.500 euro dopo una trattativa. Questi episodi suggeriscono un’organizzazione ben strutturata che trae profitto dalla paura e dalla disperazione delle vittime.
Le indagini dei carabinieri hanno svelato oltre cinquantina di episodi di questo genere, evidenziando un modus operandi che fa la differenza tra semplici furti e attività di estorsione. La pratica di richiedere un “cavallo di ritorno” – un pagamento per restituire il veicolo rubato – ha creato un clima di paura e insicurezza tra i residenti. Le operazioni condotte dalla forza dell’ordine hanno portato a una comprensione più approfondita di questa rete criminale, culminando nell’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare.
L’operazione dei carabinieri e gli arresti
L’operazione dei carabinieri ha preso piede grazie a un’intensa attività d’indagine, che ha portato alla cattura di undici individui legati a un gruppo specializzato sia nei furti d’auto che nello spaccio di sostanze stupefacenti. Sotto il coordinamento del Gip di Napoli, Ilaria Giuliano, gli arresti si sono concentrati non solo sulla questione dei furti, ma anche sull’attività di spaccio che ha preso piede in una piazza di spaccio situata in via Domitiana a Licola.
Le indagini hanno rivelato una significativa interconnessione tra queste due attività . Gli arrestati non erano solo abili ladri, ma si sono dimostrati anche protagonisti in un mercato illecito di sostanze stupefacenti. Il rinvenimento di 700 grammi di droga durante le perquisizioni in casa di Giuseppe Chiaro, un noto esponente della criminalità locale, ha ulteriormente aggravato la loro posizione. Le prove accumulate dai carabinieri sono state fondamentali: il loro lavoro ha portato alla documentazione di oltre 50 episodi di spaccio di hashish e cocaina.
Chi sono gli arrestati
Tra i nomi degli arrestati figura Giuseppe Chiaro, noto anche come “Peppe”, che ha già un lungo passato criminale alle spalle. Con il suo prestigio nel panorama della criminalità organizzata, Chiaro è emerso come un personaggio chiave nella gestione delle attività illecite. Oltre a lui, i carabinieri hanno arrestato Luigi Pio Sannino, Giovanni Clarelli e Domenico Russo, tutti membri di una banda specializzata in furti d’auto.
Il gruppo di undici arrestati comprende dieci individui che sono stati portati in carcere e uno ai domiciliari. Le età e le provenienze degli arrestati variano, ma molti di loro risiedono lungo via Domitiana a Licola, dove si ritiene sia operante una rete di spaccio fiorente. Le autorità stimano che questo intervento sia solo l’inizio nella lotta contro la criminalità organizzata nell’area, con aspra attenzione alla necessità di una maggiore sicurezza per i cittadini.