Gian Paolo Montali, ex coach nel volley e manager nel calcio per club come Juventus e Roma, ha condiviso alcune interessanti rivelazioni su una potenziale carriera al Napoli. Queste dichiarazioni, rilasciate al Corriere della Sera, offrono uno scorcio affascinante sulle trattative e le dinamiche del calcio italiano, rivelando i retroscena di una decisione che avrebbe potuto cambiare il suo destino professionale.
L’incontro con Aurelio De Laurentiis
Il primo passo verso un possibile accordo tra Montali e il Napoli si svolse in un incontro con il presidente Aurelio De Laurentiis. Montali ricorda l’accoglienza calorosa e la cordialità del presidente napoletano: «Aurelio De Laurentiis, persona squisita». La sensazione di un confronto positivo lo accompagnava, tanto che Montali si sentiva già vicino a una firma storica. Durante quei sette giorni di trattative, fu chiaro il suo intento di lavorare con Walter Mazzarri come allenatore e con Riccardo Bigon come direttore sportivo.
Montali, dunque, si trovava nella fase finale della negoziazione, pronto a vivere una nuova avventura calcistica nel sud Italia. Ma fu proprio nella lettura del contratto, in un momento che avrebbe potuto inaugurare un capitolo luminoso nella sua carriera, che la situazione cambiò drasticamente. Scoprendo che i diritti di immagine sarebbero andati a De Laurentiis, il manager manifestò le sue riserve. Tavoletta di carta e penna si trasformarono in un evidente punto di rottura.
La decisione di passare alla Roma
Dopo aver chiesto a De Laurentiis un po’ di tempo per riflettere, Montali tornò a casa. Mentre valutava le conseguenze della sua scelta, accese la televisione e rimase colpito da un’anticipazione di Sky: la sua non era una questione di mero indecisione, ma un accordo che non si sarebbe mai concretizzato con il Napoli. La svolta arrivò poco dopo con una telefonata di Rosella Sensi e Paolo Fiorentino, entrambi con ruoli di primo piano nel club giallorosso.
Quella sera stessa, Montali incontrò i due dirigenti, che lo invitarono ad accettare l’incarico di direttore generale della Roma. Il richiamo di un’altra grande società manifestò un’altra opportunità che si stava avvicinando rapidamente. Pensare di dover comunicare a De Laurentiis la sua scelta di non continuare con il Napoli non fu semplice. La situazione si rivelava complessa: uno sguardo verso il futuro, dall’altra parte un legame che stava maturando.
Un nuovo inizio nella capitale
Montali si ritrovò quindi a dover mettere in relazione due mondi calcistici diversi. Roma rappresentava una sfida, un nuovo contesto in cui affermarsi e portare il suo contributo. Il passaggio da una realtà a un’altra comportava delle scelte di valore, ma soprattutto la volontà di impegnarsi per il bene della squadra.
In questa nuova avventura, Montali si trovò a lavorare duramente, contribuendo a costruire una squadra competitiva e affermare la propria visione dirigenziale. Il ricordo dell’esperienza con il Napoli rimase lì, come una possibilità mancata, ma anche come una lezione di vita che lo indirizzò verso una carriera che sarebbe stata caratterizzata da risultati tangibili e numerosi successi. L’evoluzione da ragazzo delle palestre a manager riconosciuto nel calcio raramente è priva di ostacoli. Montali dimostrò che a volte le scelte più difficili portano ai traguardi più significativi.