Ricerca disperata a San Felice a Cancello: Agnese e Giuseppe ancora dispersi dopo il nubifragio

A San Felice a Cancello, un brutale nubifragio ha devastato la zona del quartiere Talanico il 27 agosto, causando la scomparsa di Agnese Milanese e suo figlio Giuseppe Guadagnino. Dopo più di cinque giorni di intense operazioni di ricerca da parte di diversi enti, al momento non si hanno notizie dei due, il cui destino continua a rimanere incerto. Questo articolo esplorerà le ultime notizie e gli sviluppi delle ricerche, nonché le preoccupazioni della comunità locale.

Le operazioni di ricerca nella zona colpita

Scavare nel fango: i tentativi di trovare Agnese e Giuseppe

Le ricerche di Agnese e Giuseppe sono condotte dai Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Caserta, che ieri hanno continuato a esplorare diverse aree dell’area colpita. Uno dei punti focali è stata la prima vasca di accumulo, dove sono stati impiegati mezzi di movimento terra per cercare di dissodare il terreno e trovare eventuali tracce. In aggiunta, il bacino dell’Ex Cava Giglio è stato un altro sito di interesse. Qui, un’imbarcazione metallica e un idrogetto sono stati utilizzati per navigare nel bacino, senza però ottenere risultati significativi.

Le operazioni si sono rivelate complesse e, dopo un pomeriggio di lavoro da parte del nucleo sommozzatori e Fluviale, i risultati sono stati deludenti. L’unico ritrovamento registrato è stato quello dell’apecar di proprietà di Agnese e Giuseppe, emerso all’inizio delle ricerche; purtroppo, il veicolo era quasi totalmente distrutto. Nonostante gli sforzi continui, le speranze di rintracciare i due rimangono basse.

Il grido d’allerta del sindaco

Preoccupazioni per il rischio idrogeologico nel comune

In questo contesto di incertezze e preoccupazioni, il sindaco di San Felice a Cancello, Nuzzo, ha lanciato un appello accorato, richiedendo maggiore attenzione da parte delle istituzioni. “Siamo seriamente preoccupati,” ha affermato, sottolineando l’importanza di non far calare l’attenzione su questa tragedia e sul rischio idrogeologico che grava sul paese. Secondo Nuzzo, il territorio ha bisogno di una maggiore manutenzione e vigilanza, sottolineando che le infrastrutture utilizzate per prevenire tali calamità devono essere costantemente monitorate.

Il sindaco ha anche evidenziato come le vasche di contenimento, che a prima vista sembrano funzionare, necessitino di una costante manutenzione; in caso contrario, rischiano di trasformarsi in una minaccia per la sicurezza dei cittadini. “Se la vasca di contenimento è piena, l’acqua proveniente da monte può facilmente riversarsi nel paese,” ha avvertito, esprimendo il timore che altre tragedie possano verificarsi se non vengono attuate le correttive necessarie.

La reazione della comunità

Solidali nel dramma: la risposta del paese

Il dramma di Agnese e Giuseppe ha colpito profondamente la comunità di San Felice a Cancello. La preoccupazione e la solidarietà tra gli abitanti sono palpabili, mentre molti si uniscono nelle preghiere e nelle speranze di un ritrovamento positivo. Molti cittadini, infatti, stanno seguendo da vicino le operazioni di ricerca e supportano le famiglie colpite dalla tragedia.

Ci sono stati anche appelli sui social media, con la comunità che cerca di mantenere alta l’attenzione sul caso e incoraggiare le autorità a non trascurare i rischi idrogeologici che affliggono la zona. La vicenda di Agnese e Giuseppe serve da monito per l’intera regione, evidenziando la necessità di rivedere e migliorare le misure di sicurezza in caso di eventi meteorologici estremi. La speranza rimane viva, ma sta diventando evidente che la situazione richiede un’azione urgente e coordinata per prevenire futuri disastri.

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Redazione