Riciclaggio di denaro e traffico di droga: ipotesi di coinvolgimento cinese

Un’ipotesi inquietante legata al riciclaggio del traffico di droga a Roma potrebbe vedere coinvolta un’organizzazione cinese. L’arresto di Li Jianwu, conosciuto come “Franco Lee” nelle chat riservate di Telegram, ha alimentato sospetti sempre più concreti su questa possibile connessione. Il sospetto si rafforza considerando che l’uomo stava riciclando denaro sporco proveniente da spacciatori.

Arresto e indagini della polizia

Li Jianwu è finito in carcere per mano dei carabinieri della sezione Criptovalute del comando Antifalsificazione Monetaria, insieme al Nucleo operativo di Roma-Eur, su mandato della Procura capitolina. Le indagini, coordinate dai procuratori aggiunti Giovanni Conzo e Giuseppe Cascini, hanno svelato che Jianwu aveva raccolto 8,9 milioni di dollari da convertire in criptovalute. Una percentuale del profitto, tra il 5 e il 10%, veniva trattenuta da lui stesso, una cifra notevolmente superiore alla media di mercato. Ciò ha sollevato il sospetto che coloro disposti a pagare commissioni così alte lo facessero per mantenere l’anonimato.

Riciclaggio in criptovalute e operazioni sospette

Secondo gli investigatori, Jianwu utilizzava le criptovalute per sostituire e trasferire denaro contante, provento di reati ancora in corso di valutazione. Questo metodo apparentemente complicato mirava ad ostacolare qualsiasi tentativo di tracciare l’origine illecita dei fondi. Il sito internet anytimecrypto.net, gestito dall’indagato, si presentava come una “banca mobile decentralizzata disponibile 24 ore su 24”. All’interno del sito, venivano offerti servizi per l’acquisto e la vendita di criptovalute, il trasferimento da contanti a criptovalute e viceversa, nonché un servizio di global swap non bancario. Li Jianwu risultava avere account su varie piattaforme di scambio come Exchange, Binance, Okx e Gate.io, confermando ulteriormente i sospetti sul suo coinvolgimento in attività illecite.

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Redazione