Luigi De Magistris, noto ex magistrato e politico italiano, ha condiviso con noi una serie di ricordi indimenticabili legati a Diego Armando Maradona, una figura iconica per Napoli e per il mondo del calcio. In un’intervista esclusiva, De Magistris ha rievocato momenti significativi della sua vita personale e professionale, evidenziando come Maradona abbia influenzato non solo le sorti del Napoli, ma anche la cultura e l’identità dei napoletani.
Il collegamento emotivo di De Magistris con Maradona inizia nel 1984, anno in cui Napoli ufficialmente acquisì il calciatore argentino. In un’estate trascorsa in campeggio in Sardegna, De Magistris ricorda come l’annuncio dell’acquisto di Maradona colpì profondamente lui e i suoi amici, accendendo un’inarrestabile ondata di entusiasmo tra i tifosi. “Leggendo i giornali sportivi, ci rendemmo conto che stava accadendo qualcosa di straordinario,” ha dichiarato.
In occasione della presentazione di Maradona allo stadio San Paolo, De Magistris rivive la gioia e l’emozione di quel giorno che è rimasto nella memoria collettiva dei napoletani. “Ricordo che eravamo in curva B, attorniati da persone di ogni età, e l’atmosfera era elettrica. C’era un senso di unione tra tutti noi,” afferma De Magistris, evidenziando come Maradona riuscisse a creare un legame profondo tra i napoletani, indipendentemente dalle loro differenze.
Nel corso della sua carriera, Maradona è diventato molto più di un semplice calciatore per Napoli. De Magistris sottolinea come il campione argentino sia riuscito a incarnare lo spirito e l’identità della città, diventando un simbolo di riscatto e unità. “Era un difensore delle periferie e delle persone più fragili,” afferma l’ex sindaco, descrivendo Maradona come un faro per i giovani napoletani che cercavano un modello da seguire.
Nel 2017, De Magistris ha avuto l’onore di conferire a Maradona la cittadinanza onoraria di Napoli. Questo gesto, però, non è stato privo di critiche: “Alcuni napoletani dubitarono della mia scelta, definendo Maradona un cattivo esempio. Ma io credo fermamente che egli rappresentasse il cuore pulsante della nostra città,” spiega De Magistris. Questo gesto rappresentava non solo un riconoscimento formale, ma un atto simbolico di appartenenza e riconoscenza verso una figura che ha dato tanto alla comunità.
Dopo la prematura scomparsa di Maradona, il legame tra il campione argentino e Napoli ha trovato nuove espressioni attraverso la commemorazione e il tributo da parte della città. De Magistris ha condiviso l’emozione di aver preso parte al processo di intitolazione dello stadio San Paolo a Diego Armando Maradona, un evento che ha suscitato un forte senso di unità tra i cittadini. “È stata una decisione condivisa da tutta la città. In pochi giorni, abbiamo trasformato il nostro stadio in un monumento permanente alla sua memoria,” racconta.
Oggi, lo stadio Diego Armando Maradona è più di un semplice campo da gioco; è un luogo di pellegrinaggio per i tifosi e i nostalgici del calcio. Ogni volta che i napoletani si sintonizzano su una radiocronaca o accendono la televisione per seguire le partite, sentono la presenza di Maradona, creando un legame perpetuo tra il campione e la città. La figura di Maradona continua a rappresentare un simbolo di riscatto, speranza e passione, valori che dominano l’anima di Napoli.