Riflessioni fotografiche sulle identità femminili: il doppio progetto di Paola Favoino a Napoli

In apertura della stagione autunnale, Magazzini Fotografici di Napoli presenta un’iniziativa distintiva, con una doppia esposizione dedicata alle storie e alle identità femminili. A partire da venerdì 25 ottobre, il pubblico potrà scoprire le opere di Paola Favoino, con due progetti paralleli: “Birds are not allowed to cross the border” e “A Je Burrnesh”, quest’ultimo curato da Aminta Pierri. L’evento mira a stimolare riflessioni su temi di difficile attualità, attraverso un linguaggio fotografico che unisce tradizione e innovazione, proponendo al visitatore un viaggio emotivo e visivo.

Birds are not allowed to cross the border: una storia di guerra e resistenza

“Birds are not allowed to cross the border” è un’opera che collega esperienze di vita toccanti a contesti tumultuosi. Attraverso la storia di Julia, una donna ucraina che è fuggita da Kiev, Favoino riesce a svelare il delicato intersecarsi di realtà domestiche e conflitti globali. Julia, che ha intrapreso un viaggio di oltre 2.800 chilometri verso la sicurezza in Italia, porta con sé non solo i suoi tanti ricordi, ma anche nove uccelli, simboli di libertà e speranza. La narrazione visiva si arricchisce di elementi autobiografici, dove l’album di famiglia di Julia diventa un modo per riappropriarsi della propria identità anche mentre il mondo esterno appare in tumulto.

La fotoreportage è frutto di un’intensa corrispondenza che Paola Favoino ha intrapreso con la protagonista. A partire da settembre 2022, questo scambio ha svelato una profonda connessione tra l’amore per gli animali e la capacità umana di resilienza. Favoino, ispirata dal desiderio di onorare la storia di Julia, ha creato immagini evocative che parlano di un viaggio concreto, ma anche di una ricerca interiore, utile a riflettere sulle questioni dell’identità e sull’impatto del conflitto sulla vita quotidiana.

La mostra non si limita a presentare le vicissitudini di una donna in fuga, ma offre una prospettiva più ampia sulla condizione umana, mettendo in discussione il concetto di confine non solo geografico, ma anche emotivo e culturale. Il lavoro di Favoino invita il pubblico a porsi domande critiche. In questo modo, attraverso la meraviglia e la tristezza racchiusa in ogni scatto, “Birds are not allowed to cross the border” illumina aree spesso trascurate dai mass media.

A Je Burrnesh: la narrazione delle vergini giurate in Albania

“A Je Burrnesh” propone un’immersione in un fenomeno sociale peculiare e poco conosciuto: il rituale delle vergini giurate in Albania. Queste donne, che hanno fatto voto di verginità, adottano ruoli maschili e socialmente riconosciuti nel contesto di una tradizione arcaica, il Kanun, che regola spesso in modo severo le dinamiche di genere. Quella di Paola Favoino è una ricerca che si snoda attraverso sette anni di indagine, scandagliando la complessità dell’identità allo scopo di comprendere il senso di sé in una cultura che insiste nel creare separazioni tra i generi.

Aminta Pierri, nel curare il progetto, ha voluto mettere in risalto l’aspetto intimo di questo viaggio fotografico. Qui, ogni immagine apre a riflessioni sul concetto di identità, proponendo una ridefinizione delle norme di genere attraverso le storie delle protagoniste. Le fotografie raccontano non solo le loro scelte, ma anche le speranze e le sfide quotidiane che affrontano. La ricerca di Favoino diventa quindi una domanda continua sulla possibilità di autocostruzione del sé, non limitata dalle costrizioni sociali imposte.

Questo progetto non è solo un resoconto di una pratica anacronistica, ma una porta aperta su una discussione contemporanea che coinvolge l’uguaglianza di genere e il diritto dell’individuo di definirsi al di là delle etichette imposte dalla società. “A Je Burrnesh” non si limita a presentare un’alternativa di vita; sollecita anche il pubblico a considerare la fluidità dell’identità e le molteplici narrazioni che arricchiscono la storia delle donne.

La visione culturale di Magazzini Fotografici

Fondata da Yvonne De Rosa, Magazzini Fotografici si propone come un’importante realtà no profit all’interno del panorama culturale napoletano. L’intento è quello di creare un’accademia dedicata alla divulgazione dell’arte fotografica, trasformando lo spazio in un laboratorio di idee dove l’arte e la cultura possono interagire positivamente. Con una missione tesa a favorire scambi culturali e approfondimenti significativi, il centro costituisce un punto di riferimento per artisti e appassionati di fotografia.

Oltre alla programmazione di mostre e iniziative artistiche, Magazzini Fotografici gestisce anche un book shop no profit dedicato esclusivamente ai libri fotografici. Questo aspetto è particolarmente significativo, poiché offre un palcoscenico per le pubblicazioni di artisti emergenti e consolidati, contribuendo così alla diffusione e alla promozione delle narrazioni visive. L’obiettivo è fornire un contesto fertile per la crescita del sapere e dell’arte, rendendo la fotografia accessibile a un pubblico più ampio e variegato.

La doppia mostra di Paola Favoino rappresenta pertanto un episodio emblematico della missione del centro, una fusione di ricerca artistica e impegno sociale che invita a riflettere sui temi attuali della nostra società e sul ruolo dell’arte nell’esplorazione dell’identità.

Published by
Valerio Bottini