La crescente attenzione verso Napoli e la sua cultura, specialmente attraverso opere artistiche e sportive, ha spinto molti a riflettere sull’identità della città . In un’intervista recente, l’artista e regista Lanzetta ha parlato della sua visione della cultura napoletana e dell’importanza di riferimenti solidi per i giovani. Dai legami tra il calcio e il riscatto sociale, fino alle sfide familiari, ecco un’analisi approfondita del pensiero di Lanzetta su Napoli.
L’arte come collante sociale
Lanzetta si sofferma sull’importanza dell’arte come strumento di unione e comprensione tra le persone. L’assenza di riferimenti stabili è una preoccupazione centrale nel suo discorso. Per il regista, l’opera “Parthenope” rappresenta non solo un’espressione artistica, ma anche un modo per affrontare e risolvere un “vuoto interiore” percepito tra i giovani napoletani. In un contesto in cui le coordinate valoriali sono state scosse dalla pandemia, Lanzetta sottolinea come l’arte possa fungere da guida e supporto. Secondo lui, il legame tra chi crea e il pubblico è fondamentale, e l’arte può rispondere a quella mancanza di riferimenti che sembra affliggere le nuove generazioni.
In particolare, Lanzetta fa riferimento ai colori, ai suoni e alle storie che Napoli può offrire attraverso il cinema e le altre forme artistiche. Il regista evidenzia come “Parthenope” riesca a comunicare un messaggio profondo e diverso rispetto a quello prevalentemente calcistico della città . A suo avviso, la celebre figura di Diego Armando Maradona, citata da Osvaldo Soriano, non è solo un simbolo calcistico, ma un emblema del riscatto sociale e delle sfide affrontate dal popolo napoletano.
Il calcio come metafora della vita
Una parte significativa dell’intervista di Lanzetta riguarda il Napoli calcio e il suo nuovo allenatore Antonio Conte, che ha saputo ristabilire un equilibrio all’interno della squadra. Pur non essendo un appassionato di calcio, Lanzetta percepisce la rinascita della squadra come un elemento positivo per l’identità della città . La squadra di calcio, per molti napoletani, non è solo un passatempo, ma un simbolo di speranza e riscatto.
La figura di Conte diventa quindi un punto di riferimento. Lanzetta sottolinea che il Napoli, attraverso il suo operato, ha ritrovato quell’emblema che può rappresentare un modo di affrontare le difficoltà quotidiane. Il calcio a Napoli trascende il mero sport, diventando una prosecuzione della vita, un veicolo per affrontare le disuguaglianze e le difficoltà sociali. La vittoria in campo diventa un faro di luce per una città che ha bisogno di segnali positivi.
Inoltre, Lanzetta riflette sul rapporto tra il calcio e le esperienze di vita. La frustrazione e l’assenza di riferimenti che caratterizzano le vite dei giovani di oggi si rivelano nelle finalità e nei desideri legati al tifo e alla squadra. Con il Napoli, i cittadini trovano un modo per esprimere le loro aspirazioni e affrontare le loro paure. Questa visione integra perfettamente la dimensione sociale e culturale del calcio con quella, più intima, dell’arte.
Relazioni familiari e responsabilità sociali
Oltre all’arte e al calcio, Lanzetta affronta un tema delicato: il suo rapporto con il figlio. Descrive una relazione complessa e a volte conflittuale, segnata da difficoltà che entrambi hanno dovuto affrontare. La responsabilità di Lanzetta nei confronti della generazione di giovani a lui contemporanea emerge nei suoi racconti, in cui si riflette sulla necessità di adottare un linguaggio comune e di avvicinarsi ai ragazzi, specialmente a quelli in difficoltà .
Il regista ammette che la sua esperienza personale e professionale lo invita a non concentrarsi solo sul proprio orto familiare, ma a estendere la responsabilità e l’empatia verso il contesto sociale più ampio. L’importanza di tradurre le esperienze in connessioni più profonde emerge chiaramente nelle sue parole. Gli adolescenti richiedono figure di riferimento nuove e più adeguate, capaci di dialogare e comprenderli senza giudizio.
L’immagine dei coltelli e delle pistole come prolungamenti del corpo simboleggia la cattiva interpretazione di una società che combatte quotidianamente: una denuncia alla violenza e alla disperazione. È in questo spazio che Lanzetta propone di costruire un dialogo, volto a comprendere non solo le difficoltà , ma anche le aspirazioni di una generazione che fatica a trovare il proprio posto.