Riflessioni sugli infortuni nel calcio: l’analisi del medico Piero Volpi

L’incremento degli infortuni nel calcio rappresenta una piaga che continua a mettere in discussione la salute e la performance degli atleti. Piero Volpi, medico dell’Inter e specialista in traumatologia sportiva, ha recentemente offerto una visione dettagliata riguardo le sfide attuali nel mondo del calcio. La sua analisi mette in luce non solo l’elevato numero di infortuni, ma anche la necessità di rivedere le pratiche di allenamento e le modalità di gestione del carico di lavoro dei giocatori.

La densità delle partite: una questione critica

Uno dei principali fattori che contribuiscono al crescente tasso di infortuni, secondo Volpi, è la densità delle partite. I calciatori sono frequentemente sottoposti a un intenso programma di gare, che li porta a disputare incontri anche due volte a settimana per lunghi periodi. Questa pratica, sebbene comune nel calcio moderno, solleva interrogativi sulla sostenibilità fisica degli atleti. I ritmi serrati non solo affaticano il corpo, ma non offrono il giusto recupero tra le partite. A lungo andare, ciò può portare a un aumento della supplicazione di traumi e infortuni muscolari.

In questo contesto, Volpi sottolinea l’importanza di trovare un equilibrio tra gioco e allenamento. La semplice constatazione che si gioca troppo non basta, è fondamentale anche considerare quanto e come ci si allena. Infatti, una preparazione insufficientemente strutturata può rendere i calciatori più vulnerabili a tali infortuni, in quanto non vengono messi a punto i giusti meccanismi di resistenza e forza.

Il ruolo dell’allenamento nella prevenzione degli infortuni

Una delle preoccupazioni espresse dal dottor Volpi riguarda la qualità degli allenamenti che i calciatori ricevono durante la stagione. Nonostante un numero considerevole di sedute , secondo il medico solo il 25% di queste è realmente finalizzato allo sviluppo delle capacità fisiche e atletiche necessarie per competere ad alti livelli. Questa disuguaglianza tra il volume complessivo di allenamento e la sua efficacia contribuisce a creare un ambiente favorevole agli infortuni.

Volpi afferma che per un giocatore di calcio sono necessari specifici requisiti fisici, come forza, velocità e resistenza. Queste caratteristiche richiedono programmazioni di allenamento ben strutturate, ma pressanti impegni competitivi rendono difficile includere adeguati cicli di preparazione. Inoltre, la mancanza di allenamenti mirati e specifici nel contesto della settimana calcistica porta a una difficoltà nel mantenere un elevato livello di performance senza compromettere la salute fisica.

Le riflessioni sulla gestione degli atleti

La gestione sanitaria degli atleti nel calcio è cruciale e rappresenta una sfida continua per i professionisti del settore. La responsabilità non ricade solo sui medici, ma coinvolge anche allenatori e dirigenza nel creare un ambiente di lavoro che priorizzi il benessere degli atleti. È essenziale implementare strategie di recupero adeguate e favorire una cultura del riposo che permetta ai calciatori di rigenerarsi tra gli impegni di gioco.

Piero Volpi, avendo vissuto il mondo del calcio da insider per anni, riconosce la complessità intrinseca nel bilanciare le esigenze di performance con la necessità di prevenire gli infortuni. Le sue osservazioni rimarcano l’importanza di un approccio olistico alla salute degli atleti. Serve una sinergia tra preparazione fisica, tecnica e recupero, affinché il talento e la bellezza del calcio possano essere espressi senza interruzioni.

Con le giuste politiche e pratiche in atto, vi è la possibilità di ridurre significativi incidenti nel calcio moderno e di garantire la longevità e il benessere dei giocatori, affinché possano esprimere tutto il loro potenziale sul campo.

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Valerio Bottini