Riforma del calcio: l’emergenza della Lega Serie A secondo Giorgio Mulé

La discussione sulla struttura e sull’autonomia della Lega Serie A si intensifica, con dichiarazioni significative rilasciate dall’Onorevole Giorgio Mulé, Vicepresidente della Camera. Durante la trasmissione “Un caffè con Chiariello” su CRC, Mulé ha messo in luce le criticità del sistema calcistico italiano e l’importanza di trovare un accordo tra la Lega e la Federcalcio.

Le riforme necessarie per il calcio italiano

Giorgio Mulé ha esordito sottolineando l’urgenza di una riforma radicale del sistema calcistico. La questione centrale sollevata dal Vicepresidente è chiara: cosa sta facendo la Federcalcio per implementare le riforme necessarie? La riflessione non si limita a una mera richiesta di cambiamento, ma si articola attorno al concetto di autonomia e alla rappresentanza della Lega Serie A.

Nei recenti sviluppi legislativi, Mulé ha evidenziato come l’emendamento del decreto sullo sport abbia ridotto le urgenze relative all’autonomia della Lega. La transizione da tre a quattro consiglieri è stata interpretata come un incremento minimo della rappresentanza, con solo un 2% di autonomia in più riconosciuto. Nonostante tentativi di bloccare l’emendamento, esso è stato approvato, lasciando la Lega Calcio con una limitata capacità di influenza sull’organizzazione dei campionati e sulle questioni chiave che la riguardano.

Mulé ha usato un termine forte per descrivere la situazione attuale: “Autonomia Truffa”. Secondo il Vicepresidente, ciò rappresenta una grave offesa al principio di autonomia del calcio, dato che le decisioni della Federcalcio continuano a prevalere.

Le interazioni tra Lega Serie A e Federcalcio

La discussione si è ampliata sulla necessità di stabilire un equilibrio tra le decisioni della Lega Serie A e quelle della Federcalcio. Mulé ha chiarito che la nuova norma richiede una maggiore considerazione delle problematiche affrontate dalle società della Lega Serie A. Sebbene esistano delle normative primarie da rispettare, il Vicepresidente ha sottolineato la necessità di una visione più aperta verso un cambiamento sistemico.

La Lega Serie A, tuttavia, si trova in una posizione di svantaggio rispetto alla rappresentanza e ai poteri di voto nel consiglio. Il timore che la Lega possa intraprendere iniziative non gradite alla Federcalcio è palpabile e rappresenta un ulteriore ostacolo al progresso. Mulé ha evidenziato che lo sport italiano non può operare come una repubblica federale, dominata da un’élite autogestita.

La visione del Presidente De Laurentiis

Un altro punto toccato da Mulé è stato il ruolo del Presidente della SSC Napoli, Aurelio De Laurentiis. Il Vicepresidente ha riconosciuto la sua importanza come figura rappresentativa della cultura manageriale nel mondo dello sport. Tuttavia, ha anche fatto notare che ogni soggetto coinvolto deve mantenere un’attenzione verso il bene comune e non agire esclusivamente in base ai propri interessi.

Nel contesto di queste dinamiche, le controversie legali che coinvolgono il Presidente Gravina sono state esplicitamente slegate dalle discussioni sulle riforme e sull’organizzazione della Lega. Mulé ha insistito sul fatto che tali eventi non dovrebbero influenzare le importanti riforme di cui il calcio italiano ha bisogno.

Le parole di Mulé si inseriscono in un dibattito più ampio sulle sfide strutturali del calcio italiano, evidenziando l’importanza di una governance chiara e funzionale in un contesto sportivo che punta alla modernizzazione e all’efficienza.

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