Un’iniziativa popolare denominata “Rigenera Campania” ha raccolto tredicimila firme in sostegno di una legge regionale per promuovere la transizione ecologica in Campania. Questo progetto, sostenuto da oltre cento associazioni, sindacati e attivisti, è ancora in attesa di discussione presso il Consiglio Regionale, nonostante il termine utile sia scaduto. Di fronte a questo immobilismo, i promotori hanno deciso di inviare una PEC di diffida per sollecitare l’organo regionale a rispettare le tempistiche stabilite.
La legge di iniziativa popolare “Rigenera” è stata depositata il 16 maggio scorso e si prefigge di affrontare diversi temi legati ai cambiamenti climatici, proponendo misure concrete per migliorare l’ecosistema della Campania. Tra gli obiettivi principali vi è la piantumazione di alberi nelle aree urbane, che rappresenta un passo significativo per abbassare le temperature nelle città e ridurre l’impatto delle isole di calore. Inoltre, la proposta punta a limitare la cementificazione e il consumo di suolo, aspetti cruciali per garantire un ambiente sano e sostenibile.
Oltre alla riforestazione, la legge promuove anche la produzione agricola biologica e sostenibile, incentivando le comunità energetiche solidali. Queste iniziative sono parte integrante della transizione ecologica, un concetto sempre più rilevante nell’attuale agenda politica e sociale. Il mancato esame della legge in commissione da parte del consiglio regionale è motivo di preoccupazione e ha spinto i promotori a chiedere una rapida discussione.
La crisi climatica si sta manifestando in modo sempre più evidente, con estati torride e fenomeni meteorologici estremi che colpiscono la regione campana. I sostenitori della legge fanno appello al senso di responsabilità delle istituzioni, evidenziando l’urgenza di affrontare le questioni ambientali senza indugi. La legge “Rigenera” è vista come un’opportunità per intraprendere una via nuova, capace di rivedere l’approccio al tessuto urbano e all’uso delle risorse naturali.
La situazione attuale mette in evidenza una dicotomia tra il crescente allerta riguardo ai cambiamenti climatici e la lentezza burocratica delle istituzioni. I promotori sperano che, attraverso la PEC di diffida inviata al Consiglio, si possa finalmente avviare un dibattito necessario per il futuro ecologico della Campania.
A raccogliere le firme per la legge “Rigenera” è stata una rete di oltre 100 sigle, che unendo le forze hanno dato voce a un’iniziativa popolare ben articolata e necessaria. Questo ampio consenso popolare mostra che la sensibilità verso le questioni ambientali è in aumento tra i cittadini. Molti di loro hanno partecipato attivamente, non solo firmando, ma anche promuovendo eventi e incontri per sensibilizzare su temi cruciali come l’inquinamento e il degrado ambientale.
Mirko Gallo, consigliere comunale di Torre del Greco, è uno dei sostenitori della legge ed uno dei firmatari della PEC. Le sue parole evidenziano come, anche nella vita quotidiana dei cittadini, le problematiche legate al cambiamento climatico siano sempre più pressanti. Gallo richiama l’attenzione sulla necessità di politiche attive, sottolineando che la piantumazione di alberi è una delle priorità evidenziate dall’iniziativa, ritenuta indispensabile per combattere gli effetti devastanti del clima.
Il tema della responsabilità istituzionale si fa sempre più centrale. La mancata discussione della legge “Rigenera” ha sollevato interrogativi sulla volontà della politica regionale di agire in modo concreto e tempestivo. Le dichiarazioni dei promotori richiamano all’attenzione la necessità di un approccio rivoluzionario in materia d’ambiente, sottolineando che la salute dei cittadini e del territorio deve diventare prioritaria.
Questo richiamo è particolarmente rilevante in un’epoca in cui l’agenda politica si trova spesso a far fronte a emergenze di varia natura, tra cui quella ecologica. Il silenzio da parte delle istituzioni non comunica una buona intenzione e, anzi, stona con la volitività mostrata dai cittadini che si sono mobilitati in questo impegno senza precedenti. L’auspicio è che il consiglio regionale possa accogliere le richieste e avviare un dialogo proficuo per il bene della Campania e dei suoi abitanti.