Quest’anno non ce la passeremo bene, ci sarà un rincaro su tutto, e non solo sulle bollette. A cosa dovremmo rinunciare?
Il 2025, nonostante sia iniziato da poco, si prospetta come un anno impegnativo per le famiglie italiane, dovuto ad una serie di rincari che influiranno su vari aspetti della vita quotidiana.
L’aumento dei prezzi, come ben sapete, non è una novità, ma negli ultimi anni la situazione si è fatta sempre più critica, e a farne le spese siamo noi e le nostre abitudini.
Le cause di questi aumenti sono tantissime, e a volte interconnesse. Che sia la crisi energetica o l’inflazione, l’unica cosa a non fermarsi sono proprio i rincari.
Anche settori fondamentali come quello alimentare e della sanità subiscono pesanti ripercussioni, e ciò sta aggravando ulteriormente la situazione economica e sociale delle famiglie italiane.
L’impatto dei rincari sulla spesa
Il settore alimentare, da sempre, è uno dei più colpiti dai rincari, e proprio questi aumenti sono tangibili in quanto basta fare la spesa in due momenti diversi per capire se vi è stata una modifica del prezzo, o della quantità e qualità del prodotto. Secondo un’indagine di Assoutenti e del Centro di formazione e ricerca sui consumi, i prezzi di alimenti che utilizziamo ogni giorno come burro, caffè e cioccolato hanno subito incrementi considerevoli. Il burro, per esempio, ha registrato un aumento del 49% negli ultimi tre anni, arrivando a costare 13,35 euro al chilogrammo a fine 2024. Il caffè tostato, invece, è stato caratterizzato da un rincaro del 43%; mentre il prezzo del cioccolato è aumentato del 27%.
Ma non serve solo andare nei supermercati per capire che la situazione è critica. Infatti, anche il semplice caffè al bar, ha subìto degli aumenti. Infatti, il prezzo medio è di circa 1,21 euro, un aumento del 18% rispetto al 2021, con gli italiani che hanno speso (in più) 7,26 miliardi di euro nel 2024. Questi aumenti non sono solo influenzati dall’inflazione, ma anche dall’aumento dei costi delle materie prime.
Le altre spese
La crisi non ha colpito solo il settore alimentare, ma anche ciò che concerne le bollette. L’Arera ha stimato un aumento del 18,2% nel primo trimestre del 2025 per i clienti che sono in bilico a livello economico, e chi ne pagherà maggiormente saranno le famiglie. Nonostante l’inflazione media sia calata dall’1% del 2024 al 5,7% del 2023, purtroppo i costi dei beni essenziali continuano e continueranno a salire.
L’Unione Nazionale Consumatori affermano che la situazione potrebbe anche peggiorare. Per una coppia con due figli, ad esempio, un’inflazione dell’1% si traduce in una spesa aggiuntiva di circa 272 euro all’anno. Se consideriamo anche l’aumento del carrello della spesa (è salito nel 2024 del 2,1%), le difficoltà per le famiglie diventano molto più evidenti.