Rinnovato il miracolo del sangue di san gennaro: la festa patronale a Napoli celebra la tradizione

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La città di Napoli si prepara a festeggiare il suo santo patrono, san gennaro, in una celebrazione ricca di storia e devozione. Il tanto atteso “miracolo del sangue” si è rinnovato nell’ora stabilita, richiamando fedeli e turisti a vivere un momento di grande emozione e spiritualità. La tradizione della liquefazione del sangue affonda le radici nei secoli e continua ad attrarre l’attenzione di migliaia di persone ogni anno. In questo articolo, esploreremo i dettagli della celebrazione e l’importanza di questo rito nella cultura napoletana.

La celebrazione del miracolo nella Cattedrale di Napoli

I momenti salienti della celebrazione

Nella mattinata del 19 settembre, i festeggiamenti per san gennaro hanno avuto inizio presso la Cattedrale di Napoli, aperta ai fedeli già dalle prime ore del mattino. La Cattedrale è stata accessibile a tutti a partire dalle 7:30, mentre la prima Messa è stata celebrata dal parroco alle ore 8:00, seguita dalla lettura della Passione di san gennaro da parte di un seminarista. La presenza dei fedeli è arricchita dall’atmosfera di devozione palpabile nei momenti che precedono l’annuncio del miracolo.

Alle 9:45, l’Arcivescovo Domenico Battaglia, accompagnato da figure di spicco come il sindaco Gaetano Manfredi e il governatore Vincenzo de Luca, ha effettuato il rito di apertura della cassaforte nella Cappella del Tesoro. Questa è un’azione carica di significato, poiché le ampolle contenenti il sangue di san gennaro sono una testimonianza della tradizione e della fede napoletana. L’apertura della cassaforte ha portato a un momento di grande attesa quando il sangue è stato finalmente mostrato ai presenti, già sciolto e pronto per essere esposto.

Le celebrazioni dell’Ottavario di ringraziamento

Fino al 26 settembre, la Cattedrale ospiterà l’Ottavario di ringraziamento. Ogni mattina alle 9 sarà celebrata una Messa nella Cappella del Tesoro, guidata da un prelato. Alla fine di ogni celebrazione, l’ampolla contenente il sangue di san gennaro sarà portata sull’altare maggiore per la venerazione del popolo. I momenti di preghiera e venerazione sono previsti anche nel pomeriggio, contribuendo ulteriormente alla coinvolgente atmosfera spirituale che caratterizza questi giorni di festa.

Durante questo periodo, i cittadini sono invitati a partecipare attivamente, intensificando la loro devozione verso il santo patrono di Napoli. Il rispetto per la tradizione e l’importanza della fede collettiva sono evidenti in ogni celebrazione, rendendo questa festività un punto di riferimento nella cultura religiosa napoletana.

I tre miracoli del sangue di san gennaro

Le date chiave delle celebrazioni

La tradizione del miracolo del sangue di san gennaro si rinnova tre volte l’anno, con rituali che richiamano l’attenzione e la partecipazione di numerosi fedeli. Le date stabilite, che cadono nella primavera, in autunno e a dicembre, sono fissate presso la Cappella del Tesoro e nel Duomo. Il primo avviene nel sabato precedente la prima domenica di maggio. Durante questa occasione, il busto e il reliquiario con le ampolle vengono portati in processione dalla Cattedrale alla Basilica di Santa Chiara, un momento significativo che rievoca la tradizione storica della traslazione delle reliquie.

Il secondo incontro è fissato al 19 settembre, il giorno che segna la decapitazione di san gennaro, vescovo di Benevento. È in questo contesto che il celebre miracolo della liquefazione del sangue prende vita, solitamente in presenza di autorità civili e religiose, e un gran numero di cittadini, creando un incontro tra fede e comunità.

Il significato del miracolo nel contesto storico

Infine, il 16 dicembre si celebra il patrocinio di san gennaro, associato a un evento storico di straordinaria importanza: l’eruzione del Vesuvio nel 1631. In quella occasione, il sangue di san gennaro si sciolse e il flusso di magma sembrò arrestarsi, un fatto che preservò la vita e la sicurezza della città. Questo evento ha contribuito a solidificare ulteriormente il legame tra il santo e la città di Napoli.

In sintesi, le celebrazioni centrali intorno al miracolo del sangue arricchiscono non solo il tessuto religioso della comunità napoletana, ma anche la sua identità culturale e storica. L’evento va oltre il rituale spirituale, diventando un momento di unione e festa collettiva che continua a vivere nei cuori e nelle tradizioni dei napoletani.

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