Il percorso archeologico del Rione Terra, una delle gemme della storia e della cultura dei Campi Flegrei, è chiuso dallo scorso 28 settembre. La chiusura prolungata ha sollevato interrogativi e preoccupazioni sul futuro della zona, soprattutto in assenza di informazioni chiare sui tempi di riapertura. Il deputato Antonio Caso, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Cultura, ha lanciato un appello al governo per una maggiore attenzione e azioni concrete a favore della salvaguardia dei beni culturali della regione, che ogni anno richiama un numero considerevole di visitatori.
La chiusura del Rione Terra ha suscitato una profonda inquietudine tra gli abitanti e i visitatori dei Campi Flegrei. Questo sito archeologico, riconosciuto per la sua importanza storica e culturale, è parte integrante del tessuto identitario della zona. La decisione di chiudere il percorso, presa per motivi di sicurezza, ha visto l’assenza di comunicazioni ufficiali circa la riapertura, lasciando cittadini e turisti in uno stato di incertezza.
Il Rione Terra non è solo un’attrazione turistica; è un simbolo di una storia millenaria che testimonia l’evoluzione della civiltà in quella regione. Un patrimonio che merita di essere preservato e reso accessibile; è quindi imperativo che le autorità chiariscano quanto prima i motivi e i tempi di questa chiusura.
L’apporto turistico che il Rione Terra oggigiorno offre ai Campi Flegrei è significativo. Ogni anno, migliaia di turisti visitano il sito, contribuendo all’economia locale e alla valorizzazione della cultura flegrea. Questa situazione di stallo non è sostenibile e richiede interventi immediati per garantire che il patrimonio storico non venga ulteriormente danneggiato o dimenticato.
Il deputato Antonio Caso ha recentemente interpellato il ministro della Cultura, ponendo domande cruciali riguardo le misure che il governo intende adottare per preservare e garantire l’accessibilità ai beni archeologici del territorio. Durante l’interrogazione, il sottosegretario Mazzi ha fornito risposte poco convincenti, lasciando molte domande senza risposta.
L’idea di un partenariato pubblico/privato per la gestione del percorso archeologico è stata sollevata, ma non esistono attualmente piani definiti o linee temporali sicure per la riapertura. Caso ha espresso la sua frustrazione per la mancanza di chiarezza e di azioni concrete, mettendo in evidenza l’importanza di accelerare i tempi affinché cittadini e visitatori possano tornare a usufruire del sito archeologico.
Senza un progetto concreto e un sostegno economico adeguato, il rischio è che il patrimonio culturale flegreo continui a subire l’abbandono. L’appello di Caso è chiaro: c’è bisogno di un impegno serio e immediato da parte delle istituzioni per garantire il futuro del Rione Terra e, più in generale, dei Campi Flegrei. La tutela dei beni culturali non può essere rimandata e deve essere una priorità per il governo.