Riprendono le ricerche di due alpinisti dispersi sul Gran Sasso: le ultime novità

Nella mattinata di oggi, 27 dicembre, sono ripartite le ricerche di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due alpinisti romagnoli scomparsi nelle acque del Gran Sasso da domenica pomeriggio. I soccorritori continuano a lavorare instancabilmente nell’area a una quota di 2.700 metri, dove le condizioni atmosferiche hanno reso gli interventi estremamente complessi. Le speranze di trovare i due disperati si stanno affievolendo, ma gli operatori non smettono di cercare.

Le dichiarazioni del presidente del Soccorso Alpino e Speleologico

Daniele Perilli, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, ha comunicato che oggi le ricerche saranno intensificate, anche grazie all’ausilio di elicotteri e di un gruppo di circa venti soccorritori impegnati nelle operazioni. “Il nostro compito è quello di cercare le persone e riportarle a casa vive”, ha dichiarato. Tuttavia, Perilli ha voluto esprimere cautela, avvertendo che non è possibile fare previsioni ottimistiche. Ha spiegato che nelle ultime ore si sono registrate raffiche di vento fino a 140 chilometri orari e accumuli di neve significativi, che hanno complicato gli sforzi di ricerca.

Le condizioni meteo, sebbene migliorate rispetto ai giorni precedenti, restano comunque impegnative. La sicurezza dei soccorritori è fondamentale e, in questo contesto, le operazioni di ricerca richiedono una pianificazione attenta e precisa. Le parole di Perilli evidenziano la delicatezza della situazione e l’importanza di ogni decisione presa sul campo.

Strumenti tecnologici utilizzati nella ricerca

Oggi è previsto un primo sorvolo dell’area di ricerca con l’ausilio di un dispositivo Sonar Recco, una tecnologia già utilizzata in passato per rintracciare escursionisti dispersi, nel febbraio 2021, sul Monte Velino. Il Sonar Recco è progettato per rilevare segnali, anche se il cellulare è spento, aumentando così le possibilità di localizzazione dei dispersi. Nonostante le speranze siano ridotte, gli operatori confidano che i due alpinisti abbiano trovato la possibilità di ripararsi in un anfratto protetto dalle intemperie.

La tecnologia rappresenta un alleato prezioso nella ricerca in situazioni di emergenza come questa. Tuttavia, i soccorritori sono consapevoli che le condizioni estreme e il tempo che passa possono influire significativamente sulla probabilità di trovare i due uomini in vita.

La difficile avventura delle squadre di soccorso

Ieri, una squadra di soccorritori della Guardia di Finanza ha tentato un avvicinamento via terra alla zona conosciuta come Valle dell’Inferno, area in cui si stima possano trovarsi i due alpinisti di Sant’Arcangelo di Romagna. Nonostante gli sforzi, le condizioni meteo avverse, caratterizzate da neve altissima e forti raffiche di vento, hanno costretto i quattro soccorritori a interrompere le operazioni e a tornare indietro. Gli agenti sono riusciti a giungere molto vicino al punto da cui è stato registrato l’ultimo segnale dai dispersi, ma le prove del loro passaggio nel territorio montano ancora mancano.

La situazione nel Gran Sasso continua ad essere complessa, e la perseveranza delle squadre di soccorso si sta dimostrando fondamentale. Ogni giorno di ricerca rappresenta una nuova sfida, ma è anche carico di speranza e determinazione per il recupero dei due alpinisti. Le ricerche proseguono, e i soccorritori sono pronti a tutto pur di portare a termine la loro missione.

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