Il panorama della profumeria artistica sta subendo una significativa evoluzione. Sempre più marchi oggi si concentrano su una rinascita dei legami storici tra l’uomo e la Natura, abbracciando ingredienti dimenticati e tradizioni arcaiche. Il recente salone Fragranze, tenutosi a Firenze dal 13 al 15 settembre, ha messo in evidenza questa tendenza, con 215 marchi partecipanti, di cui una consistente maggioranza internazionali. Questo evento, esclusivo per addetti ai lavori, ha offerto una piattaforma per esplorare le fragranze del futuro, ma con uno sguardo attento al passato.
Negli ultimi anni, segnali indicano un rinnovato interesse per ingredienti antichi, considerati in passato anche pericolosi. Marchi come Extra Virgo si inoltrano in questa ricerca, proponendo profumi realizzati con elementi come cannabis, funghi, tabacco e cacao. Questi ingredienti, un tempo marginalizzati nel contesto della profumeria, oggi vengono riabilitati e reinterpretati, attraendo un pubblico sempre più curioso. D’altra parte, Réserve en Afrique porta alla ribalta ingredienti rari dal continente africano, arricchendo la gamma delle proposte olfattive.
Alcuni brand esplorano anche la dimensione mitologica delle fragranze. Un esempio significativo è il marchio Siuno, che ha presentato la boccetta di Kalyptos, omaggio agli storici eucalipti australiani importati nel Sud Italia. Con questo approccio, i profumi non sono solo aromi, ma raccontano storie, simbolismi e connessioni culturali, offrendo al consumatore un’esperienza olfattiva profonda e significativa.
Il progetto Profumoir, ideato da Daniele Cavalli e Sileno Cheloni, si concentra sulla tradizione alchemica di Firenze, dando vita a un atelier esperienziale nel quartiere di San Niccolò. Qui, la storia e l’innovazione si fondono, creando un ambiente dove i visitatori possono esplorare la connessione tra profumi e alchimia. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità unica per comprendere come le fragranze possano riflettere pratiche storiche, conferendo un valore aggiunto alla creazione di profumi.
In un contesto internazionale, Aistis Mickevičius, artista lituano, ha presentato Sleeping Quechua, ispirato a un viaggio tra le pampas e caratterizzato da ingredienti come yerba mate, angelica e pepe bianco. Questa creazione rispecchia un approccio artistico alla profumeria, dove i profumi vengono concepiti come esperienze sensoriali che evocano paesaggi e culture diverse, ampliando l’orizzonte olfattivo.
Un altro aspetto che sta guadagnando attenzione è il collegamento tra profumi e spiritualità. Laura Bosetti Tonatto ha lanciato una collezione incentrata sulla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, esplorando il profondo legame tra olfatto e religione. Questa dimensione consente ai consumatori di avvicinarsi ai profumi non solo come a semplici aromi, ma come a elementi che sollecitano riflessioni spirituali e introspezione.
La fiera di Firenze ha presentato anche fragranze “funzionali”, progettate per rispondere a esigenze specifiche, come il miglioramento dell’umore e delle funzioni cognitive durante momenti di crisi. Prodotti come Tiglio in Fiore e Blue Breath lanciati da Ephemera, mirano a evocare comfort e sicurezza, dimostrando che l’arte della profumeria può anche giocare un ruolo terapeutico. Questi sviluppi, supportati da studi scientifici sui cambiamenti neurologici indotti dai profumi, aprono a nuove opportunità nel settore.
Il rinnovato interesse per la profumeria artistica, che mira a coniugare tradizione e innovazione, offre una nuova prospettiva sulla bellezza olfattiva, invitando i consumatori a esplorare le radici ancestrali e le potenzialità future delle fragranze.