Il patrimonio culturale dell’area di Mazzola sta per essere messo in luce grazie a un importante progetto di ricerca archeologica. Questa iniziativa coinvolge un team di esperti e giovani ricercatori, ed è mirata a scoprire e valorizzare i tesori storici nascosti nell’area artigianale di Pithekoussai, uno dei berrai insediamenti dell’antichità . Il progetto, che ha ricevuto il supporto del soprintendente Mariano Nuzzo e di diverse istituzioni universitarie, promette di coinvolgere anche la comunità locale, rendendo l’investigazione archeologica un’esperienza accessibile a tutti.
Dettagli del progetto archeologico
Un’iniziativa triennale
Il progetto di ricerca ha una durata di tre anni ed è diretto da un team di esperti che comprende Matteo D’Acunto, professore ordinario dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, Teresa Cinquantaquattro, direttrice del segretariato regionale del Ministero della Cultura per la Campania, e Maria Luisa Tardugno, funzionaria archeologa della Soprintendenza. Saranno loro a coordinare le attività di scavo e studio che si svolgeranno nel territorio di Pithekoussai.
Team di lavoro e dottorandi coinvolti
Il lavoro sul campo vedrà la partecipazione di Francesco Nitti, Marco Capurro, Chiara Improta e Cristiana Merluzzo, tutti dottorandi provenienti da diverse università . In particolare, Nitti e Capurro, fotograficamente afferenti all’Università di Salerno e alla Scuola Normale Superiore di Pisa, porteranno le loro competenze alla ricerca sul campo. La missione archeologica sarà composta principalmente da giovani ricercatori, volti a sensibilizzare la nuova generazione sull’importanza dell’archeologia e della tutela del patrimonio culturale.
L’importanza della riscoperta
Comprendere le origini della colonizzazione greca
Mariano Nuzzo, rappresentante della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, sottolinea l’importanza della riscoperta di Mazzola. Questo insediamento offre un’occasione unica per esplorare le origini della colonizzazione greca in Occidente e per approfondire le interazioni culturali che hanno avuto luogo nel Mediterraneo durante l’antichità . Scoprire i resti di una civiltà che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia della regione non solo arricchisce le nostre conoscenze, ma contribuisce anche a preservare un patrimonio di inestimabile valore.
Coinvolgimento della comunitÃ
Il progetto non si limita a una mera attività di scavo. La partecipazione attiva della comunità locale è considerata un elemento centrale. Le giornate di scavo aperte al pubblico permetteranno ai residenti e ai visitatori di interagire direttamente con il patrimonio storico, rendendoli parte di un processo di scoperta e valorizzazione. Questo approccio mira a instaurare un legame duraturo tra le nuove generazioni e la storia locale, assicurando che la conoscenza del nostro passato sia condivisa e apprezzata.
Il potenziale culturale di Mazzola
Un tesoro da scoprire
La vicesindaca e assessore alla Cultura, Carla Tufano, ha espresso grande entusiasmo per il progetto, affermando che finalmente i cittadini di Lacco Ameno e i turisti potranno scoprire i tesori nascosti nell’area artigianale di Mazzola. Questi scavi non solo offriranno uno sguardo diretto su una civiltà che ha avuto un impatto significativo sulle dinamiche interculturali del Mediterraneo, ma contribuiranno anche a promuovere la cultura e la storia della regione.
Un’opportunità per il turismo culturale
Questa iniziativa si preannuncia come un’opportunità anche per valorizzare il turismo culturale della zona, attirando visitatori interessati a scoprire le radici storiche di un luogo ricco di cultura e tradizioni. La riscoperta di Mazzola, dunque, non solo permette di arricchire la comprensione storica, ma rappresenta anche una valida opportunità per stimolare l’economia locale attraverso un turismo consapevole e attento al patrimonio culturale.