Rissa nella finale playoff: Daspo e provvedimenti severi per calciatori e dirigenti coinvolti

La finale playoff del 4 maggio tra Casapesenna e Mondragone City è stata segnata da pesanti scontri che hanno portato a gravi conseguenze per diversi calciatori e un dirigente. Le incertezze e le tensioni generate da questo evento hanno reso necessari interventi da parte delle autorità competenti, come la Questura di Caserta, che ha emesso misure restrittive per ben nove calciatori e un dirigente, in risposta agli episodi violenti che hanno avuto luogo sul campo.

La rissa e le conseguenze immediate

Alla fine del primo tempo supplementare, con il punteggio fissato su 2-0 per il Casapesenna, l’atmosfera si è rapidamente deteriorata. Una discussione accesa tra i giocatori e un dirigente delle due squadre ha dato luogo a una violenta rissa che ha coinvolto molti dei presenti. Gli scontri sono stati così gravi che tre calciatori del Mondragone City hanno richiesto assistenza medica e sono stati trasportati all’ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa.

Questi calciatori, dopo alcuni controlli e cure mediche, sono stati dimessi con diverse giorni di prognosi, evidenziando la gravità delle ferite subite. L’ordine è stato ripristinato grazie all’intervento delle forze dell’ordine, mentre l’arbitro ha preso la decisione di interrompere il match. Allo stesso tempo, dal settore delle tribune, i tifosi non hanno esitato a fischiare e criticare il comportamento dei calciatori coinvolti nel parapiglia.

Provvedimenti delle autorità competenti

Dopo un’approfondita indagine condotta dal Commissariato di pubblica sicurezza di Casal di Principe, supportata dalle riprese delle telecamere e dall’attività della Divisione Anticrimine, il Questore di Caserta, Andrea Grassi, ha disposto l’emissione di Daspo per i colpevoli. In totale, sono stati inflitti 17 anni di squalifica fra i membri delle due squadre: quattro calciatori dell’ASD Casapesenna e cinque calciatori insieme a un dirigente del Mondragone City. Questi soggetti ora si trovano di fronte a un divieto di accesso a tutti gli impianti sportivi, sia per giocare che per assistere a qualsiasi manifestazione sportiva, non solo della loro squadra ma anche di tutte le altre formazioni italiane, dalle serie minori fino alla massima serie.

Le reazioni e le responsabilità

La violenza e la poca sportività che si sono registrate in questo incontro hanno suscitato forti reazioni da parte delle istituzioni e dei rappresentanti politici. Il sindaco di Mondragone, Francesco Lavagna, ha espresso la sua indignazione attraverso i social media, sottolineando l’importanza del calcio come strumento di unione e passione. Ha inoltre ribadito l’assoluta necessità di condannare eventi di questo tipo, invitando a riflettere su come simili episodi possano nuocere all’immagine del calcio e dei suoi valori.

Immancabili sono arrivate anche le sanzioni della Giustizia Sportiva, che ha inflitto multe significative e squalifiche agli individui ritenuti responsabili. Inoltre, la vittoria è stata assegnata a tavolino al Casapesenna, permettendo così alla squadra di continuare il suo percorso nel campionato di Eccellenza. Tali azioni mirano non solo a punire i diretti coinvolti, ma anche a prevenire futuri episodi di violenza, tutelando l’integrità e la genuinità dello sport.

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Redazione