La situazione all’interno del Centro Penitenziario di Napoli Secondigliano è diventata critica. A seguito della chiusura temporanea della Casa Circondariale femminile di Pozzuoli, le detenute sono state trasferite a Secondigliano, dove negli ultimi mesi si sono registrati episodi di violenza tra le stesse. Recentemente, una rissa ha previsto il coinvolgimento del personale di polizia penitenziaria, evidenziando una gestione non adeguata da parte delle istituzioni competenti e sollevando preoccupazioni sul trattamento delle detenute e sulla sicurezza degli agenti.
Le dinamiche interne al centro penitenziario
Processo di trasferimento delle detenute
Il trasferimento delle detenute presso il Centro Penitenziario di Napoli Secondigliano è avvenuto in un contesto complesso. La Casa Circondariale femminile di Pozzuoli, precedentemente operativa, ha chiuso in tempi rapidi a causa di problematiche strutturali legate al bradisismo, che erano già state segnalate nel settembre 2024. Tuttavia, come denunciato da Tiziana Guacci, segretaria regionale del SAPPE, le azioni preventive da parte del Prap Campania sono risultate tardive e insufficienti. La mancanza di una pianificazione adeguata ha comportato un sovraffollamento e un innalzamento delle tensioni tra le detenute, trasformando l’ambiente carcerario in un contesto di crisi.
Rissa tra detenute e intervento della polizia penitenziaria
Nelle prime ore del mattino, una rissa è scoppiata tra le detenute, e l’intervento del personale di polizia penitenziaria è stato necessario per ripristinare l’ordine. Purtroppo, durante l’operazione di separazione delle detenute, alcuni agenti hanno subito ferite, sottolineando ulteriormente i rischi legati alla gestione del personale in un contesto così teso. Il SAPPE ha denunciato la precarietà in cui si trovano gli agenti, costretti a operare in spazi e condizioni non conformi, dovute a scelte amministrative discutibili.
La richiesta del SAPPE per misure più severe
Appello al D.A.P. e al Ministero della Giustizia
Di fronte alla gravità del contesto penitenziario, il SAPPE ha lanciato un appello urgente all’intervento delle istituzioni, in particolare del D.A.P. e del Ministero della Giustizia. Secondo Donato Capece, segretario generale del SAPPE, è fondamentale attuare misure più severe nei confronti dei detenuti violenti. Capece ha ribadito che tali soggetti non dovrebbero ricevere alcun vantaggio, mettendo in discussione l’applicazione di benefici penali a chi commette reati di violenza all’interno delle strutture.
Necessità di un adeguato supporto per il personale
Capece ha anche evidenziato l’urgenza di fornire al personale di polizia penitenziaria strumenti adeguati per la propria difesa. L’articolo 14 bis dell’Ordinamento Penitenziario dovrebbe essere applicato con maggiore rigore per garantire la sicurezza degli agenti e mantenere l’ordine all’interno delle carceri. La formazione e i mezzi a disposizione degli agenti sono prioritari per contrastare una situazione che va deteriorandosi e che colpisce, oltre alle detenute, anche il personale penitenziario.
La crescente tensione all’interno del Centro Penitenziario di Napoli Secondigliano solleva interrogativi sulla gestione del sistema penitenziario e sui provvedimenti necessari per affrontare critiche situazioni di violenza e disagio.