Un racconto di attesa e frustrazione quello di Marisa D’Urzo, una donna di 49 anni che ha cercato opportunità nel programma di formazione Gol della Regione Campania per superare il precariato. La sua esperienza illustra le complessità che molti partecipanti affrontano, rendendo evidente la necessità di miglioramenti strutturali in un sistema già vulnerabile.
Il programma Gol, acronimo di Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori, è stato concepito per fornire supporto ai disoccupati e ai precari nel reinserimento nel mercato del lavoro. Marisa si è iscritta a metà di giugno, con la speranza di intraprendere un nuovo percorso lavorativo. Il tirocinio, programmato per un anno con un impegno di 25 ore settimanali presso l’Avis di Torre del Greco, avrebbe dovuto garantire uno stipendio di 500 euro al mese erogato dalla Regione Campania. Tuttavia, dopo cinque mesi di attesa, Marisa non ha ricevuto alcun compenso e ha visto le sue speranze ridotte a zero.
Di fronte a ritardi cronici e difficoltà amministrative, Marisa ha cercato aiuto contattando numerosi uffici regionali, senza ottenere risposte soddisfacenti. In un periodo in cui molti partecipanti, fra cui alcune donne ex percettrici di reddito di cittadinanza, si trovano a fronteggiare simili problemi, la frustrazione cresce. La mancanza di fondi non solo ostacola la loro rinascita lavorativa, ma mette a rischio anche la loro stabilità economica.
Marisa, che ha subito un intervento chirurgico che ha comportato disabilità, ha trovato nel tirocinio non solo un’opportunità per risollevarsi, ma anche una sfida. Il suo impegno di cinque ore al giorno la limita nella ricerca di ulteriori occupazioni, un compito complicato dalla situazione lavorativa attuale. Il mercato del lavoro, segnato da una crisi prolungata, sembra offrire poche possibilità di impiego, lasciando molti disoccupati in una spirale di incertezze.
Contattata dalla redazione il 12 novembre, Marisa non aveva ancora ricevuto alcun pagamento, suscitando così preoccupazioni. La sua situazione non è isolata; diversi casi simili sono emersi in passato, evidenziando carenze nell’applicazione del programma Gol. La Regione Campania, pur promettendo supporto, ha dimostrato di avere difficoltà nell’erogazione dei fondi e nel monitoraggio dei percorsi formativi.
La questione del mancato pagamento ai partecipanti alla formazione Gol non è nuova. In precedenti articoli, sono emerse segnalazioni di docenti di corsi non pagati e di beneficiari del programma, inclusi alcuni che hanno manifestato il loro malcontento per i gettoni presenza non erogati. Inoltre, ci sono stati problemi con il completamento dei percorsi formativi, bloccati dall’assenza dei nullaosta necessari da parte della Regione. Questi fattori hanno contribuito a creare un clima di sfiducia nei confronti del programma e delle sue prospettive.
Marisa ha esposto la sua situazione a un pubblico più ampio, auspicando un intervento delle istituzioni per garantire che chi è in difficoltà possa finalmente ricevere aiuto. La sua speranza di avere nuove opportunità lavorative è stata riaccesa solo quando, pochi minuti prima della video intervista del 18 novembre, ha appreso che parte degli stipendi arretrati erano stati finalmente versati. Questo segnale potrebbe rappresentare un cambiamento positivo, ma resta ancora molto da fare per garantire sostegno e trasparenza nei programmi di formazione rivolti ai cittadini.
La situazione di Marisa D’Urzo e degli altri partecipanti al programma Gol pone l’accento sulla necessità di un’azione tempestiva da parte della Regione Campania e su una revisione significativa delle pratiche amministrative. Il futuro dei programmi di reinserimento professionale dipende dalla capacità delle istituzioni di gestire le risorse e di assicurare che i diritti dei cittadini vengano rispettati.