Roberto Di Sante, giornalista e autore del libro “Corri. Dall’inferno a Central Park“, si prepara a correre la maratona di New York, prevista per il 3 novembre. Questa manifestazione sportiva non è solo una sfida fisica, ma rappresenta anche un profondo messaggio di speranza e resilienza. Di Sante ha condiviso il suo percorso personale, sottolineando come lo sport possa abbattere barriere, costruire ponti e promuovere la pace, concetti messi in luce da Papa Francesco. La sua esperienza dimostra che la corsa non è solo fatica, ma anche bellezza, gioia e un’opportunità di rinascita.
Dodici anni fa, Roberto Di Sante attraversò un periodo buio della sua vita, segnato dalla depressione. Un cambiamento significativo avvenne durante una passeggiata in un parco di Frascati. Osservando diverse persone che correvano, si accese in lui un’illuminazione: il bisogno di aggrapparsi a un sogno, un sogno che sembrava inizialmente impossibile. Quella visione si concretizzò nella decisione di partecipare alla maratona di New York.
La corsa per Di Sante è diventata un mezzo per riemergere dalle difficoltà, un’opportunità per ritrovare la luce in fondo al tunnel. Negli anni successivi, ha partecipato a maratone in varie città iconiche, riuscendo a completare anche le celebri corse di Berlino, Londra, Boston, Tokyo e Chicago. Sebbene il traguardo di New York lo avesse stremato, la sua determinazione non si è affievolita: si è promesso di continuare a correre, dando vita a una vera e propria avventura. Nel 2018, ha ottenuto il premio ‘Six Major Marathons‘, riconoscimento che attesta la sua dedizione e abilità nel superare i propri limiti.
Oltre alla sua carriera atletica, Roberto Di Sante ha saputo trasformare la sua esperienza in parole, pubblicando il libro “Corri. Dall’inferno a Central Park“. Quest’opera ha avuto un impatto significativo, non solo per la sua valenza narrativa, ma anche per il messaggio di resilienza che trasmette. Quest’anno, il libro ha vinto il Premio Nazionale Alda Merini per la Narrativa, conferendogli un riconoscimento prestigioso.
La ricezione del libro ha superato le aspettative di Di Sante, divenendo un best seller e ricevendo ampio consenso tra lettori e corridori. In ogni maratona a cui partecipa, gli vengono raccontate storie di runner che, grazie alla sua scrittura, hanno trovato ispirazione e forza per raggiungere i loro obiettivi. Tra le innumerevoli interazioni, molti atleti mostrano il libro nelle loro foto mentre tagliano il traguardo, un chiaro segno di quanto l’opera abbia ispirato e motivato. Questo legame con il pubblico evidenzia come la corsa, unita alla scrittura, possa creare una comunità di supporto reciproco.
La maratona di New York rappresenta un evento di grande rilevanza, non solo per gli atleti ma anche per le persone comuni che la considerano un simbolo di determinazione e speranza. Per Roberto Di Sante, correre in questa maratona significa confrontarsi con se stesso e i propri limiti, ma anche dare un messaggio potente agli altri: non smettere mai di sognare, anche di fronte alle difficoltà della vita.
Di Sante sotto la maglia dell’Athletica Vaticana sottolinea l’importanza di avere un supporto nel proprio percorso. Le parole di Papa Francesco risuonano nelle sue motivazioni, invitando a considerare lo sport come una via per unire le persone e perseguire la pace. La partecipazione alla maratona di New York è, quindi, molto più di un semplice traguardo sportivo per lui; è un’opportunità per riflettere sul valore della solidarietà e sul potere della comunità. Ogni passo è un’affermazione di vita, un tributo a chi affronta sfide quotidiane e un invito a rimanere sempre attivi e proattivi nella ricerca della felicità e del benessere.