Rocco Commisso, presidente della Fiorentina e imprenditore di successo, ha recentemente condiviso le sue opinioni sulla gestione degli stadi in Italia, confrontando il sistema americano con quello italiano. Le sue dichiarazioni, rilasciate al Corriere Fiorentino, rivelano un forte desiderio di cambiamento che potrebbe influenzare il futuro del calcio nel paese. Questo articolo esplorerà le idee di Commisso, evidenziando le differenze culturali e operative tra le due nazioni.
Commisso ha messo in luce una delle principali differenze tra l’America e l’Italia riguardo alla gestione aziendale, in particolare nel settore sportivo. Negli Stati Uniti, secondo il presidente della Fiorentina, le aziende possono operare con maggiore libertà. “In America, se rispetti le regole, c’è molta più libertà di agire”, ha affermato Commisso. Questo approccio consente alle imprese di investire e innovare senza l’imposizione di una burocrazia eccessiva.
Ogni anno, la sua azienda Mediacom investe circa 400 milioni di dollari, senza dover affrontare complicazioni burocratiche per ogni singolo permesso. Questo modello operativo permette a Commisso di concentrare le proprie energie sugli sviluppi aziendali piuttosto che sui vincoli normativi. Questo sistema di libertà di azione è visto da lui come un elemento chiave per il successo imprenditoriale negli Stati Uniti.
Commisso ha anche sottolineato l’importanza della responsabilità. “Se dovessimo infrangere le regole, è ovvio che verrebbero a chiederci conto”, ha dichiarato, evidenziando come l’equilibrio tra libertà e responsabilità sia essenziale nel business. Questa visione riflette un modello in cui le aziende sono incentivate a conformarsi agli standard legali, in cambio di minori freni burocratici. Questa mentalità potrebbe risultare benefica se applicata anche al contesto italiano.
Un tema centrale nelle affermazioni di Commisso è la gestione degli stadi in Italia, che ritiene debbano essere di esclusiva competenza dei club sportivi. “Non capisco perché in Italia gli stadi debbano essere di gestione dei Comuni”, ha dichiarato, esprimendo un punto di vista che mette in discussione la tradizionale prassi italiana. Commisso solleva una discussione importante, poiché, secondo lui, i club dovrebbero avere il diritto di gestire le proprie strutture sportive.
Il presidente della Fiorentina ritiene che la gestione diretta da parte delle squadre possa portare a una maggiore efficienza e investimenti mirati nelle infrastrutture. Con l’attuale modello, i club si trovano ad affrontare una serie di ostacoli, che possono ostacolare gli investimenti e la modernizzazione degli impianti.
Secondo Commisso, avere stadi gestiti direttamente dai club potrebbe anche aumentare l’attrattività degli eventi per i tifosi, permettendo una personalizzazione dell’esperienza al pubblico. Investire in strutture moderne e accoglienti, capaci di offrire servizi di alta qualità, sta diventando sempre più cruciale per le società sportive nel competere non solo a livello nazionale, ma anche europeo.
La mancanza di flessibilità nella gestione attuale degli stadi, associata a regolamenti comunali, può portare a difficoltà nell’organizzazione di eventi di grande richiamo. Questa visione non è solo un’esigenza economica per i club, ma anche una questione di attrazione e fidelizzazione del pubblico, che desidera esperienze sempre più coinvolgenti.
In sintesi, Rocco Commisso evidenzia le differenze tra i sistemi gestionali di Stati Uniti e Italia, sottolineando le potenzialità di un sistema più flessibile e centrato sui bisogni delle società sportive. Le sue osservazioni sollevano interrogativi rilevanti sul futuro della gestione delle infrastrutture nel calcio italiano, aprendo a discussioni che potrebbero rimodellare il panorama sportivo nel paese.