Roger Waters ferma un’altra polemica: attacchi alla Nazionale italiana per il match contro Israele

L’ex membro dei Pink Floyd, Roger Waters, ha sollevato un clamore significativo dopo la partita di Nations League che ha visto la Nazionale Italiana affrontare Israele. Con un video condiviso su Instagram, Waters ha esplicitato il suo disappunto per il coinvolgimento dell’Italia in questo incontro, esprimendo critica nei confronti del paese e della sua scelta di giocare contro una nazione che ha attirato notevoli controversie internazionali. Questa critica non è una novità per l’artista, noto per il suo attivismo politico e le sue posizioni forti su temi relativi ai diritti umani e alle responsabilità etiche.

Il video di Waters: durata e contenuto degli attacchi

Nel video pubblicato, Roger Waters non ha usato mezzi termini per esprimere il proprio rifiuto nei confronti della Nazionale Italiana, esclamando ripetutamente “Vergogna, vergogna Italia”. L’ex bassista dei Pink Floyd ha condannato l’azione della squadra, descrivendo Israele come uno “Stato paria”. A suo avviso, questo termine denota una condizione di isolamento e ingiustizia che dovrebbe portare gli altri paesi a non intrattenere rapporti con Israele fino a quando non verranno rispettati i diritti umani universali. Waters ha affermato che la situazione si protrarrà fino a quando Israele non “si riunirà alla razza umana”, inclusi i popoli tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo.

Gli inviti dell’artista mirano a sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo alle questioni dei diritti umani e la condizione dei palestinesi, un argomento che Waters ha costantemente sostenuto nel corso della sua carriera. La sua posizione è ben nota, e infatti non è la prima volta che solleva tali polemiche, in particolare quando si tratta di eventi che coinvolgono Israele. Accusato da alcuni di radicalismo, Waters rimane un fervente sostenitore della causa palestinese e utilizza frequentemente la sua piattaforma per diffondere messaggi contro le ingiustizie sociali.

Reazioni alla polemica e contesto

La reazione alla presa di posizione di Waters è stata vivace, suscitando commenti trasversali che spaziano dal supporto alla condanna. Gli utenti dei social media hanno dato vita a una fruttuosa discussione: mentre alcuni lodano il musicista per la sua integrità morale, altri lo accusano di politicizzare il calcio e di perpetuare una narrativa divisiva. Le dichiarazioni di Waters, infatti, non sono passate inosservate, alimentando un dibattito che travalica i confini sportivi e sfocia nell’arena politica globale.

L’attenzione mediatica è stata accresciuta anche dalla rilevanza della Nazionale Italiana nel calcio internazionale. Le squadre di calcio possono fungere da simboli nazionali e i loro rapporti internazionali possono influenzare enormemente l’immagine di un paese. Pertanto, la partecipazione dell’Italia a gare contro Israele subisce un’analisi critica, sia da parte del pubblico sia da parte di esperti di politica sportiva e di diritti umani.

Waters ha dichiarato la sua intenzione di spegnere la televisione per non assistere alla partita, evidenziando così il suo personale rifiuto a engage in atti che, secondo lui, violino i suoi principi etici. La sua reazione riflette una tendenza crescente tra le figure pubbliche e gli artisti a utilizzare la loro visibilità per affrontare questioni politiche e sociali, rendendo il calcio non solo uno sport, ma anche un’arena di dibattito globale.

In un contesto globale in cui il legame tra sport e politica è sempre più interconnesso, le parole di Roger Waters aprono spazio a una riflessione più ampia sulle responsabilità etiche degli atleti e delle nazioni nel rappresentare cause umane e sociali.

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Redazione