La Roma vive un’altra giornata nera, perdendo contro il Como in un match decisivo per le ambizioni di salvezza. Mentre lo stadio è popolato da stelle di Hollywood, i giallorossi assistono impotenti a una sconfitta che li avvicina pericolosamente alla zona retrocessione. Con un secondo tempo da incubo, Ranieri e i suoi uomini vedono sfuggire l’occasione di allontanare le nubi grigie sul loro cammino.
Un primo tempo di gestione senza incisivitÃ
Sotto gli occhi attenti di Keira Knightley, Michael Fassbender e Adrian Brody, la prima frazione di gioco si apre con una Roma in controllo ma priva di incisività . Le giocate sono lente e prevedibili, e il Como, seppur partendo in sordina, inizia a dare segnali di aggressività . La Roma si presenta con un modulo che, sulla carta, dovrebbe favorire il possesso ma che, in realtà , non riesce a concretizzare.
Ranieri deve fare a meno di Hummels, colpito da una leggera febbre, e decide di evitare di schierare Pellegrini, nonostante la sua recente brillantezza in Europa. Dybala riveste il ruolo di finto nove, lasciando Dovbyk in panchina, mentre Abdmulamid si posiziona sulla fascia. Il Como, d’altra parte, punta tutto su Belotti come riferimento offensivo e sulla velocità di Strefezza.
Già nei primi minuti, la Roma crea qualche occasione, ma senza concretizzare. Il centrocampo, coordinato da Kone’ e Le Fee’, sembra faticare nel creare situazioni pericolose. Angelino prova a mettere palloni interessanti in area, ma i giallorossi mancano di punti di riferimento. Nonostante ciò, i tiri di Salemakers e Celik fanno tremare i legni, suggerendo che la Roma è viva ma poco precisa.
Il Como, dal canto suo, trova fiducia e inizia a rispondere. Una punizione di Nico Paz fa vibrare la traversa, il che innesca una reazione nei lariani. Tuttavia, un gol di Kone’ viene annullato per fuorigioco di El Shaaraawy, evidenziando come gli episodi possano allungare l’ago della bilancia. Il primo tempo si conclude con la sensazione che la Roma possa migliorare, anche se le ombre cominciano ad addensarsi.
La ripresa e la resa della Roma
La ripresa segna una svolta, con Ranieri che decide di inserire Dovbyk per dare una scossa all’attacco. Ma è il Como a prendere il sopravvento, complicando ulteriormente la situazione per i giallorossi. Fabregas, l’allenatore avversario, dimostra una strategia vincente, riuscendo a sovraccaricare il lato sinistro della difesa romanista.
Iniziano ad emergere opportunità per il Como, che al 91′ passa in vantaggio con Gabrielloni, centravanti all’esordio nella massima serie. L’entusiasmo della squadra di casa si fa tangibile e il Sinigaglia esplode. Il gol, segnato su assist di Nico Paz, rappresenta un duro colpo per la Roma, che appare sempre più confusa e disorientata.
La reazione sembra inesistente: Dybala, sempre più evitato nel gioco, lascia il campo per Soule’ mentre i cambi di Ranieri non portano i frutti sperati. Il Como continua a spingere e sfiora il raddoppio, con occasioni che sembrano annunciare un destino già scritto. Infine, al 97′, Nico Paz affonda il colpo finale, raddoppiando dopo un contropiede fulmineo, liberando una festa di tifo al termine di una partita che segna un momentaneo declino nei sogni romanisti.
La sconfitta porta la Roma a vivere una situazione critica, con solo due punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Una situazione che richiede immediate contromisure, sotto l’occhio vigile non solo dei tifosi, ma anche del mondo del calcio.