La situazione all’interno della Roma si è fatta particolarmente complessa dopo l’esonero di Daniele De Rossi. Recenti rivelazioni, emerse dall’edizione di oggi di Repubblica, mettono in luce il tumultuoso rapporto tra l’allenatore e la dirigenza, segnato da tensioni e decisioni strategiche di alto profilo. È chiaro che la dirigenza sta cercando alternative valide, mentre l’atmosfera in seno al club è carica di aspettative e pressioni.
Lina Souloukou, amministratrice delegata della Roma e figura di fiducia per i Friedkin, sta svolgendo un ruolo cruciale in queste delicate dinamiche. Nonostante il caos, Souloukou è visibilmente attiva nel considerare voli e opzioni per il futuro dell’allenatore e della squadra. Si presenta come un leader all’interno di un organo decisionale che sembra muoversi con cautela, riflettendo sulle sorti immediate del club. La sua presenza ai tavoli decisionali, specialmente in momenti critici, è diventata sinonimo di stabilità e strategia, mentre i Friedkin continuano a monitorare la situazione da vicino.
Durante la riunione avvenuta lunedì sera, Souloukou ha convocato una serie di figure chiave, tra cui il direttore sportivo Florent Ghisolfi e, infine, De Rossi stesso. Questo incontro segna un momento emblematico nel ciclo di tensioni che ha caratterizzato il club. Poco prima, De Rossi aveva già sollevato la questione delle sue dimissioni, un gesto che avrebbe potuto aprire una crisi profondissima. La sua richiesta di gestire il caso Dybala secondo logiche più contenitive era vista come una difesa della sua autorità, per evitare un impatto economico negativo sul bilancio del club.
Il caso Dybala ha influito pesantemente sulla relazione tra De Rossi e la dirigenza. L’allenatore ha richiesto di limitare il minutaggio dell’attaccante argentino a non più di 14 partite nella stagione in corso, evitando così l’attivazione del rinnovo automatico del contratto. Questo tipo di intervento è stato percepito da De Rossi come un’ingerenza inaccettabile nella sua gestione. La richiesta, che avrebbe potuto portare a un esborso di circa 30 milioni di euro lordi per il rinnovo automatico, ha fatto balzare in primo piano le preoccupazioni finanziarie del club, già sotto pressione.
La decisione di De Rossi di presentare le dimissioni, benché inizialmente respinta dalla dirigenza, ha chiaramente indicato una rottura nei rapporti interni. Nonostante la crisi sembri passata, rimane da vedere quanto potrà durare questa apparente calma. L’intera situazione porta alla luce le fragilità di una squadra che, pur avendo obiettivi ambiziosi, deve fare i conti con conflitti interni che possono minare le fondamenta di un progetto sportivo. Gli sviluppi futuri, sia sul fronte sportivo che dirigenziale, potrebbero rivelarsi determinanti per il futuro della Roma.
Con la tensione ancora alta, i Friedkin e Souloukou sono già al lavoro per esplorare possibili alternative per il ruolo di allenatore. La decisione di non accettare le dimissioni di De Rossi potrebbe aver acquistato tempo, ma non ha risolto le problematiche esistenti. Il mercato degli allenatori è in continua evoluzione, e nomi emergenti potrebbero entrare nel mirino della dirigenza.
Ogni decisione presa adesso avrà ripercussioni immediate non solo sulla squadra, ma anche sull’immagine del club, già sotto scrutinio. Anche se l’attuale stagione è ancora nelle fasi iniziali, la Roma deve muoversi con attenzione, cercando di mantenere l’armonia interna mentre prepara il terreno per cambiamenti, che potranno rivelarsi vitali per il futuro. Quest’ulteriore stress potrebbe contribuire a una stagione travagliata, con esiti ancora incerti.