La vivace serata di giovedì scorso ha visto un’affluenza eccezionale all’Auditorium Parco della Musica di Roma, dove si è svolta la presentazione del debutto letterario di Alberto Matano, intitolato “Vitamia”. Questo romanzo edito da Mondadori affronta temi universali quali l’amore e l’identità, attraverso gli occhi di Rocco, un giovane che lascia le sue origini siciliane per trasferirsi nella Capitale. L’evento ha attirato una schiera di volti noti del mondo della televisione, dell’arte e della cultura, a testimonianza dell’impatto che l’opera di Matano ha già avuto nel panorama letterario contemporaneo.
“Vitamia” è descritto dall’autore come un’opera che rispecchia in parte la sua esistenza. Nel raccontare la storia di Rocco, Matano rievoca esperienze personali e sentimenti che molti possono riconoscere. “Vitamia è il modo in cui chiamo mio marito Riccardo“, ha affermato il conduttore de “La Vita in Diretta”, mettendo in luce non solo la dimensione affettiva del romanzo, ma anche il legame intimo tra la sua vita privata e la sua produzione artistica. Rocco, il protagonista, si muove attraverso una Roma vibrante di incontri e relazioni, dove l’emozione e l’attrazione prendono il sopravvento, portandolo a scoprire che il vero amore non può essere rinchiuso in definizioni precostituite.
Le parole di Matano risuonano come un invito a esplorare i sentimenti senza limitazioni, un messaggio che trova risonanza in un pubblico sempre più giovane e curioso. L’opera, come sottolineato dall’autore, arriva dopo un periodo di riflessione e crescita personale, rappresentando un punto di svolta in una narrativa che promette di sfuggire alle convenzioni.
La presentazione di “Vitamia” ha visto la partecipazione di importanti personalità del panorama culturale italiano. Una serie di discussioni hanno animato la Sala Petrassi, dove Alberto Matano ha dialogato con la scrittrice Barbara Alberti, la regista Simona Izzo e lo scultore Francesco Vezzoli, il cui lavoro figura sulla copertina del romanzo. La presenza di queste figure ha arricchito ulteriormente l’evento, evidenziando l’importanza del confronto tra diverse forme artistiche.
Francesca Fagnani, conduttrice nota, è arrivata a causa di impegni televisivi, e ha espresso la sua gioia nel poter partecipare, definendo Matano “un romanziera che racconta i sentimenti come pochi sanno fare”. Le affermazioni di Fagnani sono state accolte con entusiasmo, sottolineando la rilevanza del romanzo non solo come opera letteraria, ma anche come fonte di ispirazione per altre forme di espressione.
Francesco Vezzoli ha descritto il lavoro di Matano come “una rivendicazione gender fatta come un megafono di velluto”, esprimendo quanto la storia di Rocco possa rappresentare e valorizzare le emozioni e le esperienze della comunità LGBTQ+. Queste interazioni hanno offerto una prospettiva unica sull’importanza di “Vitamia” nel panorama culturale italiano.
Durante la serata, la domanda su una possibile trasposizione cinematografica del romanzo ha acceso l’interesse del pubblico. Simona Izzo, regista affermata, ha chiesto a Matano se sarebbe felice di vedere “Vitamia” trasformato in film. La risposta entusiasta dell’autore, che ha espresso il desiderio di veder realizzato questo sogno, ha suscitato un grande entusiasmo nella platea. Izzo ha aggiunto: “Sto già pensando a chi potrebbe fare Rocco“, lasciando intendere che l’idea di portare la storia sul grande schermo è più di un semplice desiderio.
Questo potenziale futuro per “Vitamia” dimostra come la narrativa e il cinema possano intersecarsi, creando opportunità per dare vita a storie che toccano il cuore della società. La serata si è conclusa con la lettura di alcuni passaggi del romanzo da parte di Ricky Tognazzi e Simona Izzo, che hanno reso palpabile l’intensità della storia.
Un altro momento saliente della serata è stata la presenza di Milly Carlucci, che ha elogiato le doti del nuovo autore, sottolineando come Matano, oltre ad essere un giornalista e un conduttore esperto, sta emergendo come uno scrittore di grande talento. “Qual è il tuo prossimo gol?” ha chiesto Carlucci, una domanda che riassume la curiosità e l’aspettativa che circondano la carriera di Matano.
Con la sua risposta, Matano ha rivelato le sue aspirazioni future, parlando del sogno di una casa in Maremma dove dedicarsi alla scrittura, un desiderio che segna il suo cammino artistico. “Vitamia” non è solamente un’opera letteraria, ma il primo passo di un autore che promette di lasciare un segno duraturo nel panorama culturale italiano, con il desiderio che il suo romanzo possa trovare una vita tutta sua nel cuore dei lettori.