Ruben D’Agostino presenta “Fontana 2024”: un’opera d’arte provocatoria al **Vomero

Ruben D’Agostino presenta "Fontana 2024": un'opera d'arte provocatoria al **Vomero - Ilvaporetto.com

Ruben D’Agostino, noto attivista e artista del Vomero, presenta la sua nuova creazione, “Fontana 2024 – tributo a Duchamp“, un’opera controversa che denuncia le condizioni delle strade e dei luoghi pubblici nella V Municipalità. Gli elementi di questa installazione sono concepiti come una critica vivente della situazione urbana attuale, ispirandosi al concetto originale di Marcel Duchamp.

la creazione di “Fontana 2024”

Un omaggio a Duchamp

“Fontana 2024” riporta alla mente il famoso Fontaine di MARCEL DUCHAMP, un’opera datata 1917 che sfidava le norme artistiche del tempo. Questa nuova installazione di D’Agostino consiste in un gabinetto posizionato su un piedistallo di cartone, situato nella centrale piazza degli Artisti, un luogo già simbolicamente carico di significato. La scelta di utilizzare un WC non è casuale; rappresenta una denuncia diretta contro ciò che l’artista percepisce come un deterioramento delle condizioni ambientali e sociali all’interno del Vomero.

Con l’iscrizione “R. Mutt 2024“, D’Agostino sottolinea il riferimento diretto alla storicità dell’opera di Duchamp e, attraverso questo gioco di citazioni, invita a riflettere sull’attuale stato della comunità e dell’Amministrazione locale. La presentazione dell’opera ha attirato l’attenzione dei media, con la divulgazione della notizia da parte del deputato Francesco Emilio Borrelli, che ne ha enfatizzato il carattere provocatorio e incisivo.

un messaggio di denuncia sociale

La simbiosi tra arte e realtà

La scelta di D’Agostino di utilizzare un WC come simbolo del degrado sociale non è priva di significato. L’artista dichiara: “Il Vomero è un WC, l’arte offre la stessa qualità shockante della spazzatura che vediamo in giro”. Con queste parole, D’Agostino intende portare alla luce le difficoltà e le problematiche che affliggono la sua comunità. L’opera non è solo un’installazione ma un richiamo attivo all’attenzione su questioni spesso ignorate, come l’abbandono delle strade e la mancanza di cura degli spazi pubblici.

In un periodo in cui l’arte pubblica sta acquisendo sempre più centralità, “Fontana 2024” si configura come un esempio di arte relazionale, un mezzo attraverso il quale l’artista interagisce direttamente con la comunità, invitando i passanti a riflettere sulle loro esperienze quotidiane. La scelta di un piedistallo di cartone è rappresentativa di questa filosofia: un materiale che, sebbene possa apparire fragile, ha la capacità di trasmettere un forte messaggio di speranza e resistenza, così come la comunità del Vomero.

un’installazione temporanea e il suo destino

Provocazione e partecipazione pubblica

La presenza dell’opera è dichiarata temporanea: “Fontana 2024” sarà visibile al pubblico fino a quando non verrà rimossa dall’amministrazione, un avvenimento che D’Agostino prevede con un certo scetticismo. In un messaggio rivolto agli spettatori, ha affermato che la rimozione dell’opera sarà un atto di censura e un segno di malcontento da parte di chi si sente infastidito dalla sua presenza. D’Agostino invita tutti a non vedere l’installazione come un semplice rifiuto ingombrante, piuttosto come una dichiarazione artistica chiara.

Con un sottile gioco di ironia, l’artista si rivolge specificamente “agli addetti ai lavori”, chiarendo che non si tratta di vandalismo, bensì di un’opera provocatoria di arte contemporanea. La sua affermazione è un invito a partecipare al dibattito su cosa significhi oggi fare arte e su come possa fungere da specchio per la nostra società. L’opera, affrontando temi delicati e attuali, continua a suscitare discussioni attive e a stimolare il pubblico a esprimere le proprie opinioni su ciò che vedono e vivono ogni giorno.

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