Tra le location della serie Rai “Mina Settembre”, figura un posto di Napoli veramente misterioso e leggiadro; una vera perla.
Abbiamo più volte ribadito quanto Napoli sia un vero e proprio set cinematografico a cielo aperto. Oseremmo dire che fa quasi concorrenza a Roma, che dal canto suo è storia a cielo aperto.
È inevitabile: tra palazzi storici e reperti archeologici ancora incredibilmente ben conservati, senza escludere gli angoli di mare e di verde e le collezioni nei musei, Napoli offre più di un motivo di ispirazione per qualsiasi regista.
Questo luogo di cui desideriamo parlarvi, però, non è stato soltanto il set del successo targato Rai, “Mina Settembre“, ma ha anche accolto scene di altre produzioni cinematografiche di rilievo, come “Gomorra” e i film “Piedone lo sbirro” con Bud Spencer e “Questi fantasmi” di Eduardo De Filippo.
Con la sua storia ricca di arte, cultura e cinema, esso rappresenta una delle meraviglie nascoste di Napoli, che come sempre sorprende coloro che hanno la fortuna di scoprire la sua bellezza e il suo significato storico.
Alla scoperta di Palazzo Sanfelice
Palazzo Sanfelice, situato nel Rione Sanità di Napoli, è un capolavoro architettonico poco conosciuto ma di straordinario fascino. Questo palazzo settecentesco, in passato residenza privata dell’architetto Ferdinando Sanfelice, è oggi noto soprattutto per essere stato uno dei set di “Mina Settembre”. Nella serie, basata sui racconti di Maurizio De Giovanni, il palazzo accoglie difatti il consultorio dove la protagonista, interpretata da Serena Rossi, svolge la sua professione di assistente sociale.
Dal punto di vista esteriore, Palazzo Sanfelice si presenta come un elegante esempio di architettura d’epoca, con stucchi raffinati e ampie finestre. Tuttavia, è all’interno che si svela la vera bellezza del palazzo. Con diversi cortili che fungono da scenografia, e scale monumentali, l’edificio rappresenta il risultato dell’estro e della creatività di Sanfelice, che rivoluzionò l’architettura civile del suo tempo.
Un’architettura che parla
Le sue famose “scale aperte” costituiscono il punto focale di questo palazzo, che si distingue per la centrale posizione delle scale e dei cortili per l’appunto, in contrasto con le soluzioni più tradizionali. Il primo cortile, con la sua pianta ottagonale, ospita una scala tipicamente “sanfeliciana”, un elemento che riprende l’inclinazione delle pareti ottagonali, mentre il secondo cortile, di forma rettangolare, presenta un’altra scala cosiddetta “ad ali di falco”.
Le rampe delle scale consentono infine una vista a dir poco mozzafiato verso gli archi rampanti, le volte e il giardino retrostante, creando un effetto scenografico di unicità. Inoltre, il pavimento della scala principale è realizzato in pietra di lavagna, scelta che richiama le origini liguri della moglie di Sanfelice.