Il primo bilancio sui saldi invernali di Napoli offre uno sguardo interessante e contrastante sulla situazione economica della città . Mentre Confesercenti parla di esiti positivi, Confcommercio esprime preoccupazione per un calo delle vendite e il numero crescente di turisti che non sempre si traduce in acquisti. Questo articolo analizza le stime e le percezioni di diversi attori coinvolti, dalle istituzioni agli imprenditori locali.
Le aspettative di Confesercenti
Confesercenti Campania ha condiviso dati entusiastici riguardo l’inizio dei saldi invernali, affermando che il primo weekend ha registrato una risposta molto positiva. Secondo Vincenzo Schiavo, vicepresidente nazionale e leader regionale, fino al giorno dell’Epifania, il volume d’affari complessivo stimato è di circa 125 milioni di euro. Questo risultato è impressionante, considerato che circa 550 mila famiglie si sono attivate per gli acquisti.
Schiavo evidenzia che, in particolare, il sabato scorso ha visto lunghe file nelle aree destinate allo shopping. Le stime parlano di un introito di circa 100 milioni di euro, di cui una parte significativa proviene dai turisti, le cui spese sono calcolate in circa 25 milioni di euro. Un dato interessante è che la spesa media delle famiglie campane si attesta attorno ai 210 euro, a dimostrazione di un impegno consistente nel sostenere il commercio locale. L’aspetto più positivo per Confesercenti è la preferenza dei consumatori per i negozi di prossimità rispetto agli acquisti online, ciò che secondo Schiavo contribuirà a rinsaldare il legame con i commercianti locali.
Le preoccupazioni di Confcommercio
Contrariamente a queste stime ottimistiche, Confcommercio esprime un quadro meno incoraggiante. Massimo Di Porzio, presidente di Confcommercio Napoli, sottolinea come le aspettative per i saldi non siano molto promettenti, addirittura suggerendo una diminuzione delle vendite rispetto all’anno precedente. Durante le recenti festività natalizie, il commercio ha subito un calo del 13%, mentre la ristorazione ha visto una flessione dell’8%.
Di Porzio nota che, sebbene ci sia stato un leggero aumento della clientela alla fine dell’anno, la maggioranza delle presenze proveniva da visitatori italiani e quindi di prossimità . La concorrenza dalle vendite online e dai periodi promozionali frequenti ha ridotto l’importanza dei saldi invernali, rendendo difficile per i commercianti locali attirare i clienti. Molti di questi visitatori oggi si limitano a guardare le vetrine, senza necessariamente effettuare acquisti, con una chiara implicazione sul flusso di cassa delle piccole e medie imprese.
Il punto di vista del Comune e l’analisi dei dati
Il Comune di Napoli ha una visione più positiva, delineata dall’assessora Teresa Armato, che ha descritto il periodo delle festività come “da tutto esaurito“. Sostenendo le sue affermazioni, Armato menziona che secondo l’Osservatorio, si prevede un totale di circa 380 mila presenze in città . Questo dato è stato presentato in occasione della manifestazione per la Befana in piazza Plebiscito.
L’assessora ha anche chiarito che l’amministrazione è impegnata nel sostenere i servizi pubblici, come la mobilità e la pulizia, permettendo così alle festività di svilupparsi in un contesto favorevole. Riguardo alle affermazioni degli albergatori sui tassi di occupazione, Armato ha specificato l’attesa per i dati ufficiali, ma ha espresso la volontà di collaborare con il settore privato per affrontare le sfide future. Con l’approccio di celebrare i 2500 anni dalla fondazione di Napoli e il Giubileo in arrivo, la prospettiva è di un anno di eventi e occasioni che potrebbero rinvigorire l’economia cittadina.
Questo contrasto di opinioni tra Confesercenti, Confcommercio e l’amministrazione comunale riflette le complessità del panorama economico di Napoli, dove il turismo e il commercio si intrecciano continuamente e dove le dinamiche cambiano rapidamente di anno in anno.