Il centro storico di Napoli continua ad affrontare una situazione difficile con l’aumento della presenza di venditori abusivi, un fenomeno che colpisce non solo i commercianti locali, ma anche i turisti. Durante il fine settimana di transizione da agosto a settembre, migliaia di visitatori hanno affollato le strade, ma il commercio legale né ha beneficiato a causa della concorrenza sleale dei venditori di merce contraffatta che occupano ogni angolo della città.
La presenza di venditori abusivi è diventata una costante in molte città turistiche italiane, e Napoli non fa eccezione. Ogni fine settimana, decine di venditori, per lo più di origine africana, si stabiliscono nei punti più affollati per offrire prodotti contraffatti come borse, occhiali e scarpe a prezzi stracciati. Questi mercanti informali rappresentano una grave minaccia per le attività commerciali regolari, che si trovano a competere con prezzi che, per esempio, per una borsa di marca possono variare da 2.000 euro nel mercato legale a poche decine di euro nel mercato illegale.
L’operazione di questi venditori è articolata: molti di loro pagano un “pizzo” ai clan locali per occupare i marciapiedi, aggravando ulteriormente la situazione di illegalità nel centro della città. La merce, spesso procurata direttamente dai gruppi criminali, viene poi rivenduta in luoghi strategici molto frequentati dai turisti. Questa rete di illegalità non solo danneggia l’economia locale ma alimenta anche un’asta oscura di prodotti contraffatti che contribuiscono a una economia parallela deleteria.
Il fenomeno ha inoltre delle ripercussioni devastanti sull’ambiente, con molte delle fabbriche illegali situate nell’hinterland di Napoli che riversano i rifiuti delle loro lavorazioni nei terreni circostanti, creando un problema di inquinamento ambientale significativo. Gli imprenditori del settore legale, già in difficoltà a causa di questa concorrenza sleale, denunciano un crescente sentimento di impotenza, visto che le istituzioni non riescono a garantire un controllo efficace.
Il 1 settembre, un gruppo di associazioni ha avviato il progetto “Tra il dire e il fare“, che mira a monitorare e documentare la situazione delle aree più colpite dalla presenza di venditori abusivi. Soprattutto, l’attenzione è ricaduta su via Toledo, una delle arterie principali della città, dove è stata registrata una massiccia presenza di venditori di merce contraffatta. L’analisi ha coperto un percorso dall’ingresso della metropolitana fino a piazza Plebiscito, e i risultati sono stati decisamente allarmanti.
Durante il sopralluogo, è emerso che quasi un chilometro di marciapiede era occupato da venditori abusivi che operano fianco a fianco con oltre 200 tavoli di pizzerie e bar, rendendo il transito pedonale estremamente difficile. La cooperazione tra venditori e ristoratori non legati sembra una pratica comune, che complica ulteriormente la situazione e fa sì che i venditori di merce contraffatta non mostrino preoccupazione, nonostante la presenza delle forze dell’ordine.
Agostino Ingenito, presidente dell’ABBAC Campania, ha dichiarato l’urgenza di potenziare i controlli da parte della Polizia Municipale. Questa situazione, caratterizzata dalla prevalenza di venditori abusivi, sta diventando un marchio di fabbrica poco onorevole per Napoli, incidendo negativamente non solo sull’immagine della città ma anche sulle entrate economiche degli operatori commerciali legali. Ingenito ha avvertito che i venditori abusivi, oltre a creare una concorrenza sleale, pongono anche il rischio di truffare turisti e viaggiatori, compromettendo la fiducia in uno dei principali settori dell’economia locale.
Il panorama commerciale di Napoli sta attraversando una fase critica, dove l’afflusso di turisti è confortante, ma non coincide con un aumento proporzionale delle vendite per i negozi legali. La necessità di un intervento deciso da parte delle autorità è ora più che mai evidente, per garantire un’adeguata tutela del commercio legale e, al contempo, per salvaguardare l’immagine della storica città partenopea.