Il dibattito su San Gregorio Armeno, la famosa strada napoletana nota per la sua tradizione artigianale legata ai presepi, sta oscillando tra la necessità di regolamentare il flusso di visitatori e la tutela delle tradizioni locali. Recentemente, una proposta avanzata dal consigliere comunale Gennaro Esposito, del partito Azione, ha sollevato non poche polemiche. Essa prevede l’introduzione di un ticket d’ingresso di 5 euro, sulla scia di altri luoghi turistici come Venezia, per affrontare il problema dell’overtourism che affligge il Centro Storico di Napoli. Tuttavia, gli artigiani locali non ci stanno e hanno manifestato il loro dissenso.
Vincenzo Capuano, presidente delle Botteghe di San Gregorio Armeno Aps, ha espresso una posizione ferma contro la proposta. «Siamo attoniti», ha dichiarato, sottolineando come un input del genere possa compromettere non solo l’accessibilità della strada, ma anche il suo carattere iconico e popolare. La presenza di famiglie e turisti è parte integrante dell’atmosfera natalizia che pervade la zona ogni anno. La proposta di un ticket, invece, è percepita come un ostacolo alla tradizione di accoglienza e inclusione che caratterizza San Gregorio Armeno.
Capuano ha ribadito che, pur comprendendo l’esigenza di tutelare il Centro Storico dalle problematiche legate all’eccesso di visitatori, gli artigiani sono convinti che ci siano modalità più efficaci per affrontare il problema. L’inserimento di sensi unici, una maggiore presenza delle forze dell’ordine e l’uso delle strade laterali per gestire il traffico pedonale sono tutte soluzioni praticabili che non andrebbero a ledere la tradizione.
Gli artigiani, inoltre, propongono un approccio che favorisca la collaborazione con l’amministrazione comunale, che già sta implementando alcune misure per arginare la situazione attuale. L’idea di un presidio sanitario per la sicurezza dei visitatori è considerata positiva e potrebbe migliorare l’esperienza di chi si reca a San Gregorio Armeno. L’obiettivo non è solo quello di regolare il flusso di persone, ma anche di preservare il valore autentico di un luogo che da secoli rappresenta un simbolo di cultura e tradizione.
In questo contesto, il coinvolgimento della comunità locale appare fondamentale. Gli artigiani auspicano un dialogo costruttivo con il comune, in modo da trovare soluzioni condivise e rispettose delle esigenze di tutti. È chiaro che la salvaguardia del Centro Antico è un tema cruciale, ma ciò non deve avvenire a scapito della sua anima viva, rappresentata da artigiani e visitatori.
San Gregorio Armeno non è solo una strada, ma un vero e proprio museo a cielo aperto, dove l’arte del presepe si mescola con la storia e la cultura partenopea. Ogni anno, durante il periodo natalizio, la strada si anima di colori e suoni, attirando visitatori da tutto il mondo. Il presepe napoletano è un patrimonio culturale riconosciuto che va oltre il semplice artigianato: si tratta di un simbolo di pace e fratellanza, elementi fondamentali nel contesto attuale.
La tradizione dei presepi, che risale a secoli addietro, rappresenta un valore inestimabile per la città e per gli artigiani stessi, i quali continuano a tramandare questa arte da generazione a generazione. Imporre un ticket d’ingresso è quindi percepito come un modo per commercializzare un’esperienza che dovrebbe rimanere aperta e accessibile a tutti.
Il futuro di San Gregorio Armeno, per quanto attiene la sua gestione, si prospetta dunque come una sfida da affrontare con attenzione, in modo da armonizzare le esigenze di tutela del patrimonio culturale con le opportunità offerte dal turismo.