Il mondo del calcio non è nuovo a scandali e viaggi tortuosi, e stavolta è il turno del presidente dell’Hellas Verona, Maurizio Setti, protagonista di una situazione controversa legata a due calciatori. Durante le trattative per il tesseramento di Reda Belahyane e la cessione di Bruno Amione, Setti ha avuto relazioni con un individuo non registrato nel Registro Nazionale degli Agenti Sportivi del CONI. Un comportamento non conforme che ha portato a sanzioni significative.
La violazione è emersa durante le trattative per il calciatore Reda Belahyane e la cessione di Bruno Amione, due operazioni di mercato che dovevano seguire precise normative sportive. Il presidente Setti ha, infatti, interagito con Juan Pablo Pachon Chaves, una figura non iscritta nel Registro delle Federazioni, ciò incide sulle regole stabilite dal Codice di Giustizia Sportiva. Le indagini hanno rilevato come Setti abbia anche firmato mandati di rappresentanza durante le date cruciali delle trattative, il 23 e il 28 gennaio 2024. Queste azioni hanno violato l’articolo 4, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva e sono state giudicate serie.
La FIGC, con il suo regolamento per gli agenti sportivi, stabilisce chiare linee guida sulle requisiti di iscrizione, le quali sono fondamentali per garantire la regolarità delle transazioni nel mondo del calcio. Non controllare l’iscrizione di un agente può comportare sanzioni sia per il calciatore che per le società coinvolte. L’Hellas Verona, come club, non è rimasto immune alle ripercussioni di queste azioni, nonostante sia un’entità di alto profilo nel panorama calcistico italiano.
Dopo un accordo di patteggiamento siglato tra le parti coinvolte, Maurizio Setti ha subito una multa di 9.000 euro, una somma significativa che indica la serietà della violazione. Inoltre, anche l’Hellas Verona ha ricevuto una sanzione, con un’ammenda di 4.000 euro, a testimonianza della responsabilità diretta della società nelle azioni tirate in ballo. La decisione è stata adottata secondo le procedure previste dal Codice di Giustizia Sportiva.
Questo episodio evidenzia non solo la vulnerabilità di società sportive nei confronti di pratiche poco trasparenti, ma anche l’importanza di seguire le leggi vigenti nel settore calcistico. Le sanzioni inflitte possono avere ripercussioni considerevoli oltre a quelle economiche, incluse possibili limitazioni future nelle operazioni di mercato del club. Le autorità calcistiche sottolineano l’importanza della legalità e della correttezza, incoraggiando una maggiore vigilanza da parte delle società sui soggetti coinvolti nelle trattative.
Con l’Hellas Verona che cerca di risalire la china in un campionato competitivo come la Serie A, questo episodio potrebbe rappresentare un freno inatteso. Il club, noto per la sua storia e il suo attaccamento ai valori sportivi, dovrà rivedere non solo le proprie pratiche interne, ma anche le figure chiave nelle trattative di mercato. La lezione appresa da questo imprevisto episodio, con il richiamo a maggiore attenzione sulle norme e sui rappresentanti, potrebbe essere cruciale per prevenire simili incidenti in futuro.
Il presidente Setti e il club sono ora chiamati a un lavoro di trasparenza e verifica, per dimostrare la volontà di conformarsi alle regole e ripristinare la fiducia tra tifosi e istituzioni. Rimanere al passo con le normative vigenti diventa fondamentale per garantire serenità e continuità nella gestione della società. La strada da percorrere potrebbe essere ardua, ma con un impegno costante, l’Hellas Verona potrebbe uscire rafforzato da questa vicenda.