Un’inchiesta della Guardia di Finanza ha rivelato un presunto giro di corruzione e frode nell’ambito dei diplomi di scuola superiore, coinvolgendo la Da Vinci School di Bologna. La normativa prevede una tassa d’esame standard di 12,09 euro, ma gli studenti coinvolti sono stati costretti a versare importi ridicolmente superiori, mettendo in luce una pratica illecita che ha colpito numerosi candidati e scuole paritarie.
Dettagli dell’inchiesta sulla Da Vinci School
L’operazione della Guardia di Finanza
L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Bologna ha portato al sequestro della Da Vinci School, ubicata in via della Repubblica. Sotto la direzione del Gip Andrea Salvatore Romito, l’indagine ha svelato un sistema organizzato di falsificazione di diplomi e certificati, mettendo nel mirino sette indagati, accusati di aver instaurato un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso. Le indagini hanno evidenziato il coinvolgimento di numerosi studenti, che in cambio di un pagamento esorbitante avrebbero ricevuto diplomi senza la necessaria preparazione scolastica.
Modalità di funzionamento del ‘diplomificio’
Secondo quanto emerso, i candidati venivano indirizzati verso scuole paritarie locali, precisamente una a Fermo e un’altra a Portici. Qui, a prescindere dalla reale preparazione degli studenti, veniva garantito il conseguimento del diploma o di esami di idoneità per un prezzo che superava di gran lunga la tassazione ufficiale. Specificamente, i pagamenti effettuati alla scuola campana dal 2017 al 2023 ammontano a circa 214.000 euro, mentre alla struttura di Fermo si attestano intorno ai 60.000 euro.
Le irregolarità nei percorsi scolastici
Scarsi programmi formativi e attestazioni false
Il riscontro di lacune significative nei programmi scolastici è un altro aspetto scoperto dall’inchiesta. È emerso che le scuole coinvolte non fornivano un’istruzione adeguata, il che solleva interrogativi sulla qualità e sull’efficacia dell’insegnamento presunto offerto. Le indagini hanno svelato anche una serie di false attestazioni riguardanti la frequenza degli studenti e i loro percorsi di alternanza scuola-lavoro, elementi fondamentali per raggiungere il diploma secondo le normative vigenti.
Percentuali ingannevoli di promozione
Un dato preoccupante è la percentuale di promozione garantita, che si attestava al 100% per gli studenti. Questo sollevava ulteriori sospetti riguardo alla legittimità delle pratiche scolastiche adottate. In effetti, avere un tasso di promozione perfetto può indicare una manipolazione del sistema educativo tradizionale, a discapito di coloro che cercano un’istruzione solida e formativa.
Conseguenze legali e futuro della scuola
Implicazioni per gli indagati
Le accuse mosse dalla Procura di Bologna, sotto la guida del pm Stefano Dambruoso, comportano gravi conseguenze legali per gli indagati. L’associazione a delinquere, la corruzione e il falso sono reati di notevole gravità e potrebbero portare a pene severe per i responsabili del sistema fraudolento. Le indagini sono ancora in corso e potrebbero estendersi ad altri soggetti coinvolti in questa vicenda.
Impatto sulle scuole paritarie e sulla fiducia nel sistema educativo
Il caso della Da Vinci School solleva interrogativi su come garantire la qualità e la trasparenza nelle scuole paritarie. La fiducia nel sistema educativo potrebbe subire gravi ripercussioni, influenzando la scelta di famiglie e studenti in merito a dove investire nel proprio futuro educativo. In un momento in cui l’istruzione è più importante che mai, è fondamentale che le istituzioni facciano chiarezza su questi eventi per ripristinare la fiducia nel sistema scolastico.