Il campione statunitense Michael Phelps ha sollevato dubbi sulla gestione del caso riguardante i nuotatori cinesi risultati positivi alla trimetazidina nel 2021, senza subire sanzioni. La polemica coinvolge l’Agenzia Mondiale Antidoping e solleva una serie di interrogativi sulla sua efficacia e indipendenza.
La posizione di Michael Phelps sulla vicenda
Phelps ha preso posizione davanti alla sottocommissione di Sorveglianza e Controllo del Congresso statunitense, esortando all’indipendenza e all’efficacia dell’organizzazione antidoping internazionale. Il fuoriclasse del nuoto ha evidenziato la mancanza di coerenza nell’applicazione delle politiche antidoping da parte della WADA, mettendo in discussione la sua affidabilità e il suo impegno a tutela degli atleti.
Le accuse di contaminazione del cibo e le conseguenze
Secondo un’inchiesta giornalistica condotta da New York Times e ARD, la Cina avrebbe spiegato che i nuotatori risultati positivi alla trimetazidina sarebbero stati vittime di contaminazione alimentare in un hotel. Queste spiegazioni hanno portato alla mancata sanzione degli undici atleti coinvolti, che hanno persino partecipato alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e si apprestano a competere a Parigi 2024. Questa decisione ha sollevato critiche, tra cui quelle di Allison Schmitt, pluricampionessa olimpica, che ha denunciato presunte voci di doping all’interno della squadra cinese, rimarcando la necessità di responsabilizzare la WADA e il sistema antidoping globale.