Un episodio inquietante scuote il Partito Democratico di Avellino, dove un uomo in gravi condizioni di salute è stato tesserato a sua insaputa. Questo caso solleva interrogativi sulla gestione e sui metodi di iscrizione all’interno del partito, gettando una luce sulle anomalie che caratterizzano il tesseramento nella Federazione di Avellino.
La vicenda ha come protagonista G.M., un uomo originario di San Martino Valle Caudina, attualmente ricoverato in una clinica per riabilitazione dopo un grave ictus che lo ha colpito. La denuncia è stata fatta dalla moglie, C.G., che ha scoperto, per puro caso, che il marito era stato iscritto al Partito Democratico mentre si trovava in coma in ospedale. La sorpresa e l’indignazione per questa scoperta sono palpabili, dato che il tesseramento sarebbe stato effettuato senza il consenso esplicito dell’interessato. La donna racconta di come ha cercato di ottenere spiegazioni, scoprendo che qualcuno aveva agito senza il loro consenso, utilizzando i dati personali del marito per scopi politici.
C.G. ha contattato il segretario del circolo Pd locale, il quale ha inizialmente confermato l’iscrizione di G.M. al partito. Tuttavia, la sua versione è cambiata rapidamente, passando dalla responsabilità del sindaco alla spiegazione che i nomi erano stati prelevati da liste di adesioni passate, senza una reale manifestazione di volontà. La frustrazione della donna è evidente quando chiede di sapere chi ha preso questa decisione, solo per ricevere la proposta di chiudere la questione con una stretta di mano e una telefonata di scuse.
La denuncia di C.G. non è un caso isolato. Sono emerse segnalazioni da altre persone, anch’esse ignare di essere state iscritte al Pd. Come la storia di una conoscenti di C.G. che è stata registrata insieme ai suoi due fratelli, senza alcuna consapevolezza. C.G. ribadisce che nel caso del marito non si tratta della prima volta che si verificano episodi di questo tipo, facendo riferimento a tentativi di offerta di lavoro per G.M. quando era in coma, che parevano mirati ad “aggiustare” la situazione.
Questa situazione fa emergere uno scenario preoccupante riguardo alla trasparenza e alla correttezza delle pratiche di tesseramento nel partito. La gestione delle iscrizioni e la registrazione di membri potrebbe riflettere una mancanza di rispetto per il consenso personale e la privacy degli individui coinvolti, alimentando un clima di sfiducia tra gli iscritti e i vertici del partito.
In serata, il Partito Democratico della provincia di Avellino ha pubblicato una nota in risposta alle accuse, sottolineando che G.M. era formalmente iscritto fino al 31 dicembre 2022, mentre per il 2023 non risultano atti di adesione. È emerso un errore di comunicazione riguardo a un omonimo tesserato G.N., la cui annotazione ha generato confusione. La nota esprime che tutte le verifiche necessarie saranno avviate per chiarire la situazione e dimostrare la volontà di tutelare la reputazione del partito.
Il commissario dem Antonio Misiani è intervenuto, definendo l’accaduto come vergognoso e promettendo un’approfondita indagine su eventuali abusi. L’amministrazione del Pd irpino si trova ora in una situazione complessa, tra accuse di irregolarità, possibili provvedimenti disciplinari e la presenza di ricorsi all’interno del partito.
Le parole di Misiani, che esprimono solidarietà nei confronti della famiglia di G.M. e condanna per coloro che hanno perpetuato questo atto, chiedono una riflessione più ampia sulla necessità di una maggiore trasparenza e responsabilità nella gestione del tesseramento, fondamentale per mantenere la fiducia dei membri e dell’opinione pubblica.