Il recente sciopero di otto ore dei lavoratori della Trasnova, indetto dai sindacati Fismic e Fiom il 27 aprile, ha messo in luce una delicata vertenza lavorativa che coinvolge circa 90 posti di lavoro a Pomigliano d’Arco. In questo contesto, il Tribunale di Nola ha emesso una sentenza che dichiara illegittime le sanzioni imposte da Stellantis contro i rappresentanti sindacali. Il tema centrale riguarda il mancato rinnovo della commessa e le conseguenze economiche e sociali che ne derivano.
La commissione della Trasnova, che si occupa della movimentazione delle auto negli stabilimenti di produzione, è a rischio di cessazione dal prossimo 31 dicembre. I sindacati Fismic e Fiom hanno espresso le loro preoccupazioni riguardo al futuro dei lavoratori, in quanto il mancato rinnovo della commessa potrebbe comportare il licenziamento di ben 90 persone. I rappresentanti sindacali hanno sollecitato un incontro con il Prefetto di Napoli, fissato per il prossimo lunedì, per discutere una soluzione a questa problematica.
I lavoratori di Trasnova, secondo quanto riferito dai sindacati, hanno sempre operato con serietà e dedizione, senza conflitti sindacali significativi. Tuttavia, si trovano ora costretti a mobilitarsi per difendere il proprio lavoro e il proprio futuro professionale. Il malcontento e l’incertezza sul loro impiego rappresentano un pesante fardello per le famiglie coinvolte e per l’intera comunità di Pomigliano d’Arco.
In aggiunta alle preoccupazioni per il rinnovo della commessa, i sindacati hanno diffidato Stellantis dall’impiegare altri lavoratori per svolgere attività tipiche della Trasnova. Si è appreso che, per attenuare le conseguenze dello sciopero, Stellantis ha fatto ricorso ai propri dipendenti per eseguire operazioni necessarie alla movimentazione interna della fabbrica. Questa prassi ha sollevato ulteriori interrogativi sulla gestione delle risorse e sull’adeguato rispetto delle modalità contrattuali da parte dell’azienda.
La sentenza del Tribunale di Nola ha anche gettato luce sulle misure adottate da Stellantis nei confronti dei membri del Comitato Esecutivo Rsa, colpevolizzati in sede sindacale. L’azienda aveva applicato sanzioni, sospendendo per due mesi i permessi sindacali aggiuntivi di alcuni rappresentanti sindacali, ritenendo che non fosse rispettato il protocollo di “raffreddamento” previsto dal contratto di lavoro.
La decisione della giudice di lavoro, Filomena Naldi, ha stabilito che il comitato sindacale aveva operato in accordo con le normative vigenti, proclamando lo sciopero solo dopo aver atteso i termini stabiliti dalle convenzioni. In particolare, il confronto che ha portato allo sciopero del 30 aprile era giustificato anche dalla crescente insoddisfazione per le carenze nella sicurezza sul posto di lavoro e per il malfunzionamento di attrezzature essenziali, come gli aspiratori, che aumentano i rischi di intossicazione.
La sentenza rappresenta un passo significativo per il dialogo tra le parti e potrebbe influenzare positivamente il futuro dei lavoratori di Trasnova. L’attenzione delle autorità competenti e dei cittadini ora si concentra sulla possibilità di un accordo tra Stellantis e i sindacati, consentendo un rinnovo della commessa e garantendo continuità lavorativa alle persone coinvolte. La situazione evidenzia l’importanza di un costante monitoraggio delle condizioni di lavoro e dell’osservanza delle regole contrattuali nel settore industriale, per salvaguardare i diritti dei lavoratori e garantire la serenità negli ambienti produttivi.