Nella vivace cornice del dibattito politico bacolese, emergono tensioni che coinvolgono l’ex Assessore alla Cultura, Mariano Scotto di Vetta, e il sindaco Josi Della Ragione. Il fulcro della contesa è l’installazione della statua di SAN FRANCESCO nel prestigioso Parco Borbonico al Fusaro, avvenuta il 21 aprile scorso, in occasione di una strategica campagna elettorale. L’opera, oggetto di discussione in vari ambiti, ha suscitato non solo l’interesse dei cittadini ma anche delle autorità competenti per la sua realizzazione.
I fatti
La controversia tra Scotto di Vetta e Della Ragione pare sia scaturita dall’assenza di autorizzazioni adeguate da parte della Soprintendenza, necessarie per l’installazione della statua nel Complesso Vanvitelliano. Secondo quanto riportato da fonti locali, il sindaco Josi Della Ragione avrebbe esercitato pressioni sull’allora assessore e sul comitato responsabile dell’opera per proseguire con l’installazione senza le necessarie approvazioni da parte degli enti preposti. Questa decisione risulterebbe essere stata presa con l’intento di proiettare una lungimirante immagine del sindaco, particolarmente in un momento delicato come quello della campagna elettorale, quando la visibilità pubblica è un fattore cruciale.
L’installazione della statua, accolto con entusiasmo da numerosi fedeli, ha sollevato interrogativi sulla legittimità della procedura seguita. A confermare le preoccupazioni di una parte della minoranza, è intervenuto il consigliere Vincenzo Salviati durante una seduta del consiglio comunale, chiedendo chiarimenti al sindaco. Nonostante la rilevanza della questione, Della Ragione ha scelto di non fornire spiegazioni, sollevando ulteriori dubbi sui motivi di tale silenzio. Nel frattempo, a ulteriore complicazione della vicenda, la statua di SAN FRANCESCO è stata rimossa dal Parco Vanvitelliano, decisione che ha scatenato reazioni nell’opinione pubblica e fra i membri della giunta.
Le conseguenze politiche
La situazione attuale ha sollevato non solo interrogativi sull’operato del sindaco, ma ha anche acceso il dibattito politico tra le fila del Consiglio Comunale. La decisione di installare la statua senza le necessarie autorizzazioni ha evidenziato una possibile mancanza di coordinamento tra le varie istituzioni, in particolare tra il Comune e la Soprintendenza. Questo aspetto ha ripercussioni significative sulla governance della città di Bacoli, che si trova a dover fronteggiare le accuse di negligenza e di gestione affrettata delle questioni culturali e patrimoniali.
L’opposizione, rappresentata da figure come Vincenzo Salviati, potrebbe capitalizzare su questa situazione per mettere in discussione l’intera amministrazione Della Ragione, proponendo un’analisi più attenta delle procedure adottate per la promozione della cultura e del patrimonio artistico locale. La rimozione della statua, avvenuta in tempi rapidi, non solo evidenzia una crisi di fiducia fra i vari attori coinvolti, ma lascia in campo domande su quali saranno gli sviluppi futuri in un contesto già complesso come quello tradizionale di Bacoli.
Riflessioni finali
Il dibattito sull’installazione della statua di SAN FRANCESCO si inserisce in un quadro più ampio di disordini amministrativi, dove la gestione della cultura e delle iniziative pubbliche potrebbe avere un ruolo cruciale nelle prossime elezioni comunali. La vicenda, oltre a mettere in luce tensioni interne alla giunta, offre uno spaccato di come la cultura possa diventare un terreno di confronto politico, con conseguenze inaspettate non solo per i singoli protagonisti, ma per tutta la comunità bacolese. In questo clima turbolento, si attende di capire come si evolverà la situazione, mentre i cittadini guardano con interesse e preoccupazione ai futuri sviluppi.