Scontro politico a Casamarciano: l’amministrazione Primiano sotto accusa per presunti illegittimità

La tensione politica a Casamarciano, un piccolo comune del Nolano, è in aumento dopo una serie di accuse lanciate dal consigliere di opposizione Andrea Manzi nei confronti dell’attuale sindaco Clemente Primiano. Al centro delle polemiche un atto amministrativo che, secondo la lista «Casamarciano libera e giusta», sarebbe ritenuto illegittimo. Il conflitto ha assunto contorni legali, con la giunta comunale pronta a difendere la propria posizione in tribunale.

L’origine del conflitto: la petizione e le accuse di illegalità

Il conflitto si è acceso a seguito della presentazione di una petizione, sottoscritta da 40 cittadini, durante una delle ultime sedute del consiglio comunale. Andrea Manzi ha richiesto chiarezza sul presunto utilizzo di servizi da parte del Comune di Casamarciano, privi di un contratto formale. Secondo la denuncia, l’amministrazione starebbe avvalendosi di un cittadino per gestire attività di competenza comunale senza una regolare assunzione, un fatto che, a parere di Manzi, compromette gravemente la trasparenza dell’ente pubblico.

L’ex sindaco ha dichiarato che questa situazione non solo è inaccettabile ma contrasta con gli standard di operatività che una pubblica amministrazione deve garantire. “Si tratta di una situazione molto grave,” ha affermato, sottolineando quanto sia fondamentale la correttezza e la legalità nelle operazioni comunali.

L’eco della petizione ha spinto il gruppo di opposizione a manifestare, organizzando un sit-in per richiedere maggiore trasparenza ad un’amministrazione che, secondo i suoi critici, fa orecchie da mercante. La risposta della giunta, tuttavia, è stata di respingere la petizione come irricevibile, decisione che ha scatenato ulteriori polemiche e spinto l’opposizione a ricorrere al prefetto di Napoli, affinché questi eserciti il proprio potere sostitutivo.

La reazione dell’amministrazione e la valutazione legale

L’amministrazione di Clemente Primiano ha risposto alle accuse con fermezza, dichiarando di operare nella massima legalità. In una delibera, la giunta ha incaricato gli uffici competenti di tutelare l’immagine del Comune, specificando che le critiche mosse sono da considerarsi come “un attacco virulento e privo di fondamenti di verità.”

In questo contesto, i membri della giunta sostengono che le accuse di Manzi siano motivate da rancori personali e che non riflettano la realtà dei fatti. La giunta ha espresso preoccupazione per gli effetti che tali affermazioni potrebbero avere sulla reputazione dell’ente pubblico.

La situazione si complica ulteriormente con la possibilità che, se il prefetto decidesse di intervenire, si aprirebbe un dibattito formale in consiglio comunale, un evento che potrebbe avere conseguenze significative per l’attuale amministrazione. Gli esiti di questa vertenza potrebbero dar vita a un cambiamento nella gestione comunale e a una rivalutazione delle norme sulla trasparenza e responsabilità pubblica in un periodo in cui la fiducia nelle istituzioni è fondamentale.

Le conseguenze politiche e sociali della controversia

L’agitazione tra le due fazioni è indicativa di un clima politico teso a Casamarciano, dove la comunità è sempre più coinvolta nelle questioni amministrative locali. Le richieste di trasparenza e responsabilità, sollevate da un numero crescente di cittadini, potrebbero instaurare un nuovo paradigma di governance, dove la partecipazione e il feedback pubblico giocano un ruolo centrale nel funzionamento dell’amministrazione comunale.

In questo scenario, il ricorso al prefetto rappresenta una mossa strategica per l’opposizione nel tentativo di forzare il dibattito su questioni ritenute da molti fondamentali. A prescindere dall’esito legale, le ripercussioni sul lungo termine potrebbero influenzare non solo la reputazione di Primiano e dei suoi collaboratori, ma anche il futuro politico di Casamarciano, influenzando le prossime elezioni e la formazione di nuove alleanze.

Il continuo monitoraggio di questa situazione da parte della cittadinanza e dei media si prospetta cruciale per la tutela dei diritti dei cittadini e per il mantenimento di standard elevati nella pubblica amministrazione. Così, il confronto tra l’opposizione e l’amministrazione potrebbe diventare un caso studio di riferimento per altre realtà locali.

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Valerio Bottini