Nel contesto della lotta al crimine e alla sicurezza stradale, la Polizia di Stato ha recentemente compiuto un’importante operazione a Scampia, un quartiere di Napoli noto per episodi di criminalità. Un giovane di 18 anni, già con precedenti penali, è stato arrestato dopo un inseguimento che ha rivelato un kit da ladro d’auto sorprendentemente sofisticato. Gli investigatori hanno trovato a bordo del veicolo arnesi tradizionali, oltre a strumenti tecnologici avanzati, evidenziando come i ladri stiano adattando le loro tattiche ai tempi moderni.
La sera in cui è avvenuto l’arresto, il giovane, identificato solo con le iniziali A. C., stava percorrendo via Anna Magnani con un complice non ancora identificato. Quando i due ragazzi si sono imbattuti in una pattuglia del commissariato di Scampia, hanno scelto di non fermarsi e sono fuggiti, accelerando verso via Fratelli Cervi. Il tentativo di eludere il controllo è sfociato in un pericoloso inseguimento, che ha visto il giovane conducente effettuare manovre azzardate nel traffico.
L’inseguimento si è concluso solo quando il 18enne ha perso il controllo del veicolo, schiantandosi contro alcuni cassonetti dei rifiuti in via Hugo Pratt. Grazie all’intervento di diverse pattuglie dei commissariati di Arenella e Frattamaggiore, il sospetto è stato finalmente bloccato, mentre il complice è riuscito a scappare. Per A. C. sono scattate le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e possesso ingiustificato di arnesi da scasso.
La perquisizione del veicolo ha rivelato un arsenale inaspettato di dispositivi tecnologici e attrezzi da scasso. Gli agenti hanno rinvenuto tre centraline e vari strumenti utilizzati per forzare serrature e accedere ai veicoli. Tra i ritrovamenti più significativi ci sono stati anche due localizzatori GPS, strumenti di localizzazione che hanno trovato sempre più spazio tra le dotazioni dei ladri d’auto, in particolare per i modelli di lusso. Questi dispositivi operano in modo simile agli AirTag di Apple, permettendo ai malfattori di seguire costantemente la posizione delle auto rubate.
I ladri nascondono questi localizzatori in aree difficilmente accessibili del veicolo, come tra la carrozzeria e le ruote, facilitando le operazioni di furto. Questo modus operandi è stato associato ad episodi in cui auto di celebrity, come nel caso del calciatore del Napoli Juan Jesus, sono state oggetto di furto. Juan aveva, infatti, segnalato la presenza di cinque AirTag sulla sua automobile, lanciando un chiaro allerta sui nuovi metodi criminali.
Un altro elemento chiave rinvenuto nel veicolo del giovane è un programmatore XHorse, un dispositivo che sta guadagnando popolarità tra i ladri. Questo strumento, dal costo accessibile di qualche decina di euro, consente di clonare chiavi e telecomandi di automobili in pochi secondi. Attraverso un’applicazione scaricabile su smartphone, il ladro può programmare nuovi chip per le chiavi originali, rendendo il furto dell’auto un’operazione molto più semplice ed efficiente.
L’XHorse si collega facilmente al telefono e permette di codificare la chiave, creando un duplicato perfettamente funzionante. Questo innovativo approccio al furto d’auto evidenzia la crescente interazione tra tecnologia e criminalità. Le forze dell’ordine sono ora chiamate a fronteggiare non solo il crimine tradizionale, ma anche una nuova generazione di malfatti sempre più tecnologici e organizzati. La sicurezza delle automobili sta diventando una questione urgente, richiedendo un ripensamento delle misure preventive e delle tecnologie di protezione.