Scoprire i segreti della pastorizia: a Roma la “Festa del Pastore” tra prodotti tipici e sostenibilità

Sabato 21 settembre torna la Festa del Pastore, un evento dedicato a uno dei mestieri più antichi del mondo che si svolgerà nell’area Zappa che ti passa, di fronte al Nuovo Santuario del Divino Amore, in via Ardeatina km 11,500. Organizzato dall’Associazione Humanitas con il supporto di Arsial e della Regione Lazio, l’evento offre a grandi e piccoli l’occasione di conoscere la silvano-pastorizia, un’attività che non è solo parte della nostra cultura, ma anche un importante presidio per la conservazione del territorio.


Pastorizia: tra produzione e tutela dell’ambiente

La pastorizia ha da sempre un ruolo fondamentale, non solo per la produzione di latte, formaggio e carne, ma anche per la gestione sostenibile dei pascoli. In territori montani e nell’agro romano, l’attività pastorale previene l’abbandono del territorio, limitando problemi come frane e incendi. La Festa del Pastore vuole quindi rendere omaggio a questa tradizione e sottolinearne il valore per l’ambiente e la società.

Laboratori pratici: dalla cagliata al formaggio

L’evento avrà inizio alle ore 16:00 e sarà ricco di dimostrazioni pratiche, tenute da produttori e esperti del settore. Uno dei momenti più attesi è la dimostrazione della trasformazione del latte ovino in formaggio, seguendo le antiche tecniche di coagulazione tramandate di generazione in generazione. I partecipanti potranno osservare come un semplice liquido si trasformi in un solido e gustare la cagliata ancora calda. Un’esperienza sensoriale unica, pensata soprattutto per i più giovani, per far conoscere i sapori autentici del latte fresco.

Dalla tradizione al gusto: la preparazione dell’abbacchio romano

Durante la giornata verranno preparate alcune delle più rinomate specialità della cucina pastorale, tra cui l’Abbacchio Romano IGP e la pecora al cotturo, un piatto tipico dei pastori transumanti. Gli esperti di filiera sveleranno i segreti di queste ricette, coinvolgendo i presenti in un viaggio tra storia e sapori autentici. Verranno inoltre fornite informazioni su come riconoscere un prodotto di qualità e sull’importanza di una scelta consapevole a favore dei prodotti della pastorizia locale, compresi quelli DOP, PAT e IGP.

Riciclare e valorizzare: il siero diventa ricotta

Un altro aspetto che verrà illustrato durante l’evento è la valorizzazione degli scarti della lavorazione del formaggio. Il siero, separato dalla cagliata, verrà ricotto per ottenere la ricotta, che sarà offerta ai presenti ancora calda. Questo processo rappresenta un esempio di sostenibilità e di come nulla vada sprecato nell’ambiente agricolo. Sarà un’occasione per educare i consumatori al riconoscimento dei prodotti tipici e a scelte alimentari consapevoli.

Formaggi e biodiversità: alla scoperta dei sapori antichi

Nell’ottica di valorizzare la biodiversità e la stagionalità, durante la Festa del Pastore verranno presentate anche varietà di frutta antica. Tra queste, la Pera Rossa di Maenza, un frutto che i pastori incontravano lungo i sentieri della transumanza. I visitatori potranno scoprire gli abbinamenti tra i formaggi e queste prelibatezze, riscoprendo sapori spesso dimenticati ma ricchi di storia.

Un confronto aperto sulle sfide della pastorizia moderna

A partire dalle ore 18:00, l’evento ospiterà un momento di dibattito tra le istituzioni e gli operatori del settore. Sarà un’occasione per confrontarsi sui temi principali legati alla pastorizia e cercare soluzioni per il futuro di questa attività, oggi messa a rischio da molteplici fattori.

Concludere in festa: degustazioni e musica tradizionale

La serata si chiuderà in un clima conviviale, tra degustazioni di prodotti tipici, musica tradizionale e momenti di intrattenimento. La presenza di allevatori e addestratori di cani pastore sottolineerà il legame profondo tra gli animali e il mondo della pastorizia, rendendo omaggio a questo mestiere antico.

Un patrimonio da proteggere e tramandare

“La Festa del Pastore rappresenta le nostre radici e i valori della cultura rurale,” afferma Filippo Lombardi, Presidente dell’Associazione Humanitas. “È un modo per ricordare il lavoro dei nostri antenati e per conservare un patrimonio che oggi rischia di andare perduto. Vogliamo avvicinare i giovani a questo mestiere, affinché possano scoprirne la bellezza e l’importanza.”

Sostenere un mestiere antico: il ruolo della società

“Non solo alcune razze ovine del Lazio sono a rischio estinzione,” sottolinea Marco Greggio, agronomo e ideatore dell’evento. “Anche la figura del pastore potrebbe scomparire. Questa manifestazione è nata proprio per far conoscere e rivalutare un lavoro indispensabile per il nostro ambiente e la nostra economia. La pastorizia non è solo una tradizione, è parte integrante del nostro futuro.”

La Festa del Pastore è quindi un invito a conoscere e apprezzare un mestiere che fa parte della nostra storia e che merita di essere protetto e sostenuto per le future generazioni.

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