Il mondo del calcio è in fermento, soprattutto per quanto riguarda le scelte strategiche delle grandi squadre di Serie A. Recentemente, Riccardo Trevisani è stato ospite del programma “Pressing”, dove ha sviscerato temi caldi riguardanti l’esonero di Paulo Fonseca dalla guida tecnica del Milan. Le parole di Trevisani offrono uno spaccato interessante su una situazione che ha destato scalpore tra gli appassionati di calcio.
Le responsabilità di un percorso sbagliato
Trevisani ha sottolineato l’importanza di rispettare l’uomo prima dell’allenatore. Riferendosi a Fonseca, ha evidenziato come il tecnico portoghese avesse delle idee ben precise e fosse determinato a portarle avanti, nonostante le difficoltà. Ciò nonostante, Trevisani ha evidenziato alcune criticità nella gestione della squadra e nelle scelte tattiche, definendole “sbagliate”. Un passaggio importante del suo ragionamento è stato l’accento sull’intransigenza di Fonseca, che ha preferito insistere sul suo sistema di gioco piuttosto che adattarsi alle pressioni esterne o ai suggerimenti del club.
In una squadra storica come il Milan, l’indifferenza ai cambiamenti richiesti può rivelarsi rischiosa. Trevisani pone l’accento su come in altre situazioni alcuni allenatori abbiano trovato il modo di cambiare modulo o di adattare il proprio gioco per salvaguardare risultati migliori. Questo, secondo il giornalista, non è avvenuto nel caso di Fonseca, il quale ha mantenuto il proprio approccio anche quando le cose sembravano andare male. Un comportamento che ha portato, secondo Trevisani, a un percorso inevitabilmente dissestato, con diverse sconfitte e una crisi di risultati.
Riflessioni sulle scelte del club
Ma l’esonero di Fonseca non è solo una conseguenza delle sue scelte. Trevisani ha insistito sull’idea che il vero errore sia stato commesso già a maggio, durante la fase di assegnazione della panchina. Richiamando la data, il 29 maggio, ha sottolineato quanto fosse inappropriata la decisione di affidare il Milan a un allenatore con precedenti simili e problemi di gestione all’interno dello spogliatoio. Non è la prima volta, infatti, che il tecnico ha avuto attriti con i suoi calciatori, creando una compartecipazione negativa al progetto tecnico.
Avendo allenato squadre che, nel panorama calcistico italiano, non erano paragonabili al prestigio del Milan, Fonseca ha portato con sé un bagaglio di tensioni e controversie. Trevisani ha citato esempi del passato, come la sua esperienza alla Roma, dove aveva avuto dissidi con calciatori del calibro di Edin Dzeko. L’incoerenza nella gestione delle stelle della squadra rossonera, come Leao e Theo Hernandez, è stata un chiaro segnale di quanto fosse distante dalla reale strategia di un club di primo livello.
L’alternativa mancata: Conte
Uno dei punti più caldi del discorso di Trevisani è stato il confronto tra Fonseca e un potenziale sostituto come Antonio Conte, attualmente senza squadra. L’analisi si è spostata quindi su un confronto diretto tra i due tecnici. Trevisani ha ricordato come Conte avesse dimostrato il suo valore in contesti di alta pressione, a differenza di Fonseca. Scegliere un allenatore esperto e con un curriculum di successo come Conte avrebbe potuto, secondo il commentatore, salvaguardare non solo la stagione ma anche l’immagine del club.
Con scelte sbagliate fatte all’inizio, la società milanista sta ora cercando di rimediare a una situazione critica, ma, come rimarcato da Trevisani, il danno era stato fatto tempo prima. La metafora del “pesce che puzza dalla testa” riassume perfettamente la gravità della situazione. Le scelte dirigenziali hanno avuto ripercussioni profonde, e ora il Milan si ritrova a dover affrontare le conseguenze di decisioni che mal si adattavano alle ambizioni di una delle società più prestigiose del calcio italiano.
Il caso di Fonseca si rivela così emblematico: le sfide di un allenatore e l’importanza delle decisioni strategiche che possono alterare il corso di una stagione. Con uno sguardo attento ai dettagli e una solida analisi delle scelte fatte, Trevisani offre uno spunto di riflessione su un Milan che ora si trova a un bivio.