In un’operazione coordinata dai carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone e dalla Guardia Costiera dell’Ufficio Marittimo di Pozzuoli, sono state sequestrate 43 costruzioni abusive a Castel Volturno, nella località Bagnara. Questi manufatti, risalenti agli anni ’80, risultano attualmente in stato di abbandono e degrado. L’operazione, che ha portato alla luce una serie di irregolarità, ha anche rivelato il coinvolgimento di noti clan della camorra locale.
Il litorale di Castel Volturno, famoso per le sue bellezze naturali e le sue potenzialità turistiche, è purtroppo anche un’area segnata da un alto numero di costruzioni abusive. Il sequestro delle 43 strutture è stato il risultato di un’indagine approfondita che ha permesso di documentare come queste costruzioni siano state erette senza le necessarie autorizzazioni e in zona demaniale e costiera, soggetta a rigidi vincoli di protezione ambientale.
Le indagini hanno rivelato che i manufatti, costruiti a partire dal 1980, sono stati lasciati in stato di deterioramento, evidenziando una gestione trascurata e irresponsabile degli spazi pubblici. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha quindi deciso di agire, ordinando il sequestro. Il provvedimento è stato eseguito con tempestività dalle forze dell’ordine, sottolineando l’impegno nel contrasto all’abusivismo edilizio, un fenomeno radicato in molte aree del nostro Paese, in particolare in Campania.
Un aspetto particolarmente allarmante dell’operazione è emerso durante le indagini: sette di queste abitazioni sequestrate sono risultato appartenere a esponenti del clan Belforte, noto anche come i “Mazzacane”. Questa organizzazione criminale, che rappresenta un ramo della camorra di estrazione cutoliana, è ancora attiva in Campania e ha una presenza consolidata in diversi comuni limitrofi, tra cui San Nicola la Strada, San Marco Evangelista e Casagiove.
Le attività illecite del clan Belforte si manifestano non solo nel traffico di stupefacenti ma anche nell’abusivismo edilizio, utilizzato come metodo per riciclare proventi illeciti. Il coinvolgimento di gruppi mafiosi in operazioni di costruzione abusive aggiunge un ulteriore livello di complessità e pericolo al fenomeno dell’abusivismo, legando in modo indissolubile questi atti alle dinamiche di controllo territoriale operate dai clan.
Il sequestro di queste strutture è stato convalidato dal gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il 26 agosto, confermando la necessità di azioni concrete contro l’abusivismo. Durante l’esecuzione del provvedimento, i carabinieri hanno svolto verifiche dettagliate, raccogliendo informazioni e prove documentali che hanno dimostrato in maniera inequivocabile la natura illegittima delle costruzioni.
Questo intervento non solo mira a riportare ordine e legalità nell’area costiera di Castel Volturno, ma si inserisce anche in una più ampia strategia di contrasto all’illegalità diffusa in Campania. Le operazioni di sequestro e demolizione di edifici abusivi rappresentano un passo fondamentale per la salvaguardia del territorio e per la promozione di uno sviluppo sostenibile e legale, contribuendo così a ripristinare la dignità e la bellezza di queste aree.
Le autorità continuano a monitorare e investigare sull’abusivismo edilizio, mantenendo alta l’attenzione su pratiche illegali che mettono a rischio il patrimonio ambientale e il benessere delle comunità locali.