
Sequestro preventivo di 46 milioni di euro per FedEx Italia: indagini su frodi fiscali - Ilvaporetto.com
Un’operazione significativa del Comando provinciale di Milano ha portato all’esecuzione di un sequestro preventivo d’urgenza nei confronti della filiale italiana di FedEx, rinomato gigante nel settore delle spedizioni e dei trasporti. La misura, emessa dalla procura di Milano, riguarda una somma straordinaria che supera i 46 milioni di euro. Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Milano in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, si focalizzano su presunti casi di somministrazione illecita di manodopera, una problematica che sta affrontando un crescente scrutinio.
Le indagini e le irregolarità segnalate
Le accuse nei confronti di FedEx riguardano una serie di irregolarità nel sistema di assunzione e gestione della manodopera. Secondo le informazioni raccolte, ci sarebbe stata una froda fiscale complessa facilitata dall’uso di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti. Questo sistema illecito sarebbe stato attuato attraverso contratti d’appalto fittizi per la somministrazione di personale da parte della società, un’azione che viola le normative vigenti nel settore.
Marcello Viola, procuratore di Milano, ha illustrato nella sua nota ufficiale come la società beneficiaria finale abbia fatto leva su meccanismi fraudolentemente strutturati per aggirare le leggi fiscali e lavorative. Queste pratiche non solo hanno minato la trasparenza delle operazioni economiche, ma hanno anche interferito con il corretto funzionamento del mercato del lavoro, creando un contesto in cui i diritti dei lavoratori rischiavano di essere gravemente compromessi.
La filiera della manodopera e l’intermediazione illecita
Un punto cruciale nelle indagini è la ricostruzione della filiera della manodopera utilizzata da FedEx. Si è scoperto che i rapporti di lavoro con la società committente sarebbero stati celati dietro a diverse società ‘filtro’. Queste ultime, a loro volta, hanno collaborato con una rete di cooperative, definite ‘società serbatoio’, in grado di operare al di fuori dei requisiti normativi, omettendo sistematicamente il versamento dell’IVA e degli oneri previdenziali e assistenziali.
Questa metodologia ha rappresentato una violazione diretta delle leggi sul lavoro e della responsabilità fiscale delle aziende. È stato messo in evidenza come tali pratiche non solo avessero permesso al gigante della logistica di abbattere i costi operativi, ma avessero anche comportato effetti negativi sui lavoratori stessi, privandoli di tutele fondamentali e diritti basilari. Le indagini si sono concentrate anche su come queste operazioni possano aver danneggiato il mercato rispetto alla concorrenza leale.
Persone indagate e responsabilità aziendale
Nel corso di questa operazione, due figure chiave all’interno del gruppo FedEx sono state identificate e risultano indagate per le presunte violazioni. Oltre ai singoli responsabili, la stessa società sta affrontando gravi accuse legali che potrebbero mettere in discussione la sua reputazione e operatività in Italia.
Le conseguenze di questo sequestro e delle indagini in corso potrebbero estendersi oltre le responsabilità fiscali, pronti a innescare una serie di riflessi sul mercato del lavoro e sulle pratiche consuete delle aziende operanti nel settore della logistica. Questa situazione mette in evidenza la necessità di una regolamentazione più rigorosa e di controlli efficaci per prevenire tali irregolarità, salvaguardando così i diritti dei lavoratori e mantenendo un’equa concorrenza tra le imprese.
L’attenzione del pubblico e delle autorità rimane alta, e ulteriori sviluppi potrebbero emergere nei prossimi giorni man mano che le indagini proseguono.