Un’importante operazione della Guardia di Finanza di Napoli sta colpendo il settore edile della zona, con un sequestro preventivo di oltre 2,2 milioni di euro. Gli investigatori hanno disposto tale misura a carico di una società mariglianese attiva nella costruzione e del suo legale rappresentante, accusati di gravi violazioni fiscali. Le indagini, scaturite da verifiche fiscali nei cantieri dell’area metropolitana, hanno rivelato un’imponente attività economica non dichiarata.
Le indagini condotte dalla Compagnia di Casalnuovo di Napoli hanno messo in luce una realtà allarmante: la società coinvolta, sebbene fosse sconosciuta al Fisco, ha gestito vari cantieri in diversi comuni dell’hinterland di Napoli, tra cui Marigliano, Volla e Brusciano. Dal 2017 al 2021, l’azienda ha realizzato un volume d’affari significativo, pari a decine di milioni di euro, per la costruzione di nuovi edifici. Questo ammontare rilevante ha attirato l’attenzione delle autorità, dando avvio a un’attenta analisi delle pratiche aziendali.
Nell’ambito di questi accertamenti, è emerso che la società non solo aveva omesso di presentare le dichiarazioni fiscali, ma si era anche resa responsabile di indebita compensazione, violando specifiche normative previste dal D. Lgs. n. 74/2000. La scoperta di questi comportamenti scorretti ha indotto gli investigatori a intensificare le proprie indagini, con l’intento di chiarire l’intera vicenda e punire le violazioni riscontrate.
Durante l’ispezione, sono stati rilevati ulteriori gravi illeciti, tra cui la presenza di quattro lavoratori in nero, a testimonianza di un sistema di sfruttamento del lavoro. Non solo, ma è stato accertato anche l’omesso versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per 15 lavoratori regolarmente assunti, per un totale di oltre mezzo milione di euro di debiti verso l’INPS e l’INAIL. Queste irregolarità evidenziano un quadro complesso in cui la regolarità e il rispetto delle normative sono stati sistematicamente elusi.
La scoperta di tali violazioni porta con sé non solo conseguenze legali per la società e il suo rappresentante, ma solleva interrogativi più ampi sulla situazione del mercato del lavoro nell’intero settore delle costruzioni. L’abuso di lavoro non dichiarato e il mancato pagamento delle tasse danneggiano non solo i lavoratori, ma anche le imprese oneste e l’intera economia locale.
In seguito all’emergere di prove inconfutabili, gli elementi raccolti sono stati trasmessi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, che ha richiesto e ottenuto una misura cautelare patrimoniale “per equivalente”. Questo provvedimento ha portato al sequestro di beni materiali e finanziari dell’indagato, inclusi disponibilità economiche, quote sociali, unità immobiliari, terreni, autoveicoli e anche beni di lusso come orologi Rolex, il tutto rinvenuto nel corso delle perquisizioni effettuate.
Tali misure hanno un significato importante nell’ambito della lotta contro i reati fiscali e il lavoro irregolare. Rappresentano un forte messaggio da parte delle autorità competenti, che intendono tutelare il mercato legale delle costruzioni e garantire il rispetto delle norme fiscali e lavorative.
È opportuno notare che il destinatario del provvedimento è attualmente sotto indagine e gode della presunzione di innocenza fino a un eventuale giudizio definitivo. Questo aspetto sottolinea l’importanza del rispetto del diritto alla difesa, un principio fondamentale nel nostro ordinamento giuridico, che va sempre equilibrato con la necessità di combattere le pratiche elusive e di tutela dell’effettiva legalità.