L’ex ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, esprime le sue opinioni riguardo alla gestione dei fondi destinati alla bonifica dell’area dell’ex Italsider a Bagnoli, sottolineando il ruolo della Regione e le dinamiche politiche locali. Queste dichiarazioni emergono in un contesto di crescente tensione tra le istituzioni locali, aggravata da un difficile clima politico. Costa, attuale vicepresidente del gruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, si mostra pronto a scendere in campo in vista delle prossime elezioni regionali.
La frattura tra Manfredi e De Luca
Sergio Costa osserva con attenzione la crescente distanza tra il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. Secondo Costa, questa spaccatura è orchestrata da un terzo attore: il Governo nazionale. Il vicepresidente pentastellato evidenzia il ruolo che il centrodestra avrebbe avuto nel complicare le relazioni politiche a livello locale, causando una situazione di stallo che si riflette anche nei lavori del Consiglio comunale di Napoli. Infatti, dal 2023, oltre il 55% delle sedute hanno subito interruzioni per mancanza del numero legale, un chiaro segnale di disfunzione e disagio politico.
Costa argomenta che la tensione tra De Luca e Manfredi sia principalmente riconducibile a divergenze sulla gestione delle risorse per la bonifica dell’area di Bagnoli. La questione centrale è la provenienza dei fondi: secondo Costa, sarebbe stato più appropriato attingere risorse nazionali piuttosto che i Fondi di Sviluppo e Coesione regionali. Egli sottolinea l’importanza di considerare Bagnoli come “sito di interesse nazionale“, dal momento che decenni di inquinamento e investimenti poco fruttuosi da parte dello Stato richiedono un intervento diretto da Roma, piuttosto che una responsabilità regionale.
Per Costa, sebbene Manfredi possa legittimamente accettare i fondi, non si può ignorare il contesto complesso in cui queste concessioni avvengono. L’ex ministro non nasconde di comprendere le ragioni del sindaco, che, trovandosi di fronte a opportunità di finanziamento, potrebbe ritenere giusto accettare per permettere la bonifica. Tuttavia, richiama l’attenzione sul fatto che una gestione inadeguata da parte dell’amministrazione centrale ha fisiologicamente creato un handicap per le politiche locali.
Le ambizioni politiche di Costa
Con lo sguardo rivolto al futuro, Costa non esclude la possibilità di candidarsi alla presidenza della Regione Campania. In un contesto politico in evoluzione e in vista delle elezioni previste per il prossimo anno, l’ex ministro ha lasciato intendere la sua disponibilità a farsi avanti se ritenuto utile dal territorio. Recentemente, durante la ‘Fiera del Libro di Napoli‘, ha ribadito che l’impegno per la propria Regione è un onore per qualsiasi politico, esprimendo una visione del suo operato che non implica conflitti o ambizioni personali a scapito di un servizio reale alla comunità .
Costa ha dichiarato: «Non alzerò mai un gomito o la voce, non farò mai a gomitate per una funzione che invece deve nascere dal basso». Con queste parole, mostra chiaramente la sua preferenza per un avvicinamento coerente e organico alla politica, ponendo l’accento sull’importanza di essere chiamato direttamente dai cittadini per assolvere a un incarico di prestigio. La sua carriera, che include una significativa esperienza come generale dei Carabinieri e come ministro, offre un background di elevate competenze politiche e gestionali.
La disponibilità espressa da Costa potrebbe segnare un cambiamento significativo nel panorama politico campano, specialmente in considerazione della fermezza di De Luca, attualmente intenzionato a ricandidarsi per un terzo mandato. L’equilibrio tra le diverse forze politiche nella Regione diventa quindi sempre più delicato, e le posizioni di Costa potrebbero influenzare le dinamiche nelle prossime elezioni.
L’atteggiamento cauto ma aperto di Sergio Costa potrebbe evocare scenari interessanti nel contesto politico campano, dove la tensione tra le istituzioni e le diverse visioni strategiche sulle risorse continua a giocare un ruolo fondamentale. Rimanere aggiornati su queste dinamiche è cruciale man mano che ci avviciniamo alle elezioni regionali, che promettono di essere un momento cruciale per la politica di Napoli e della Campania.