Serie A: L’Atalanta conquista Parma con un netto 3-1 nella tredicesima giornata

La tredicesima giornata di Serie A ha visto il match tra Parma e Atalanta, dove gli ospiti hanno ottenuto una convincente vittoria per 3-1. Questo incontro si è svolto in un clima di grande attesa e con diverse novità nelle formazioni, segnando un’importante tappa nella corsa dei nerazzurri nella massima serie nazionale. Il ritorno di talenti come Charles De Ketelaere, unito alla stabilità caratteriale della squadra, ha rappresentato un fattore chiave in questo successo lontano dal Gewiss Stadium.

La vigilia della partita: rientri e incertezze

In vista dell’incontro, l’Atalanta ha accolto con gioia il ritorno di Charles De Ketelaere, atteso con entusiasmo dai tifosi. L’attaccante belga, dopo un periodo di assenza prolungato dovuto a un infortunio al bicipite femorale destro subito durante la trasferta di Champions League a Stoccarda il 6 novembre, ha dimostrato di aver recuperato completamente. La sua inclusione nella lista dei convocati ha portato ottimismo non solo tra i sostenitori, ma anche tra i compagni di squadra, che hanno bisogno della sua creatività e capacità realizzativa.

L’allenatore dell’Atalanta ha affrontato anche altre situazioni di infortunio. Lookman, tornato prima del previsto dalla Nigeria, si è rivelato pienamente disponibile per il match contro il Parma, mentre altre assenze potenziali hanno riguardato i difensori Kolasinac e Djimsiti, anch’essi alle prese con problemi fisici. Entrambi i calciatori, sebbene abbiano iniziato un percorso di recupero individuale, non erano stati confermati per il match, ma le loro possibili convocazioni per l’imminente sfida contro lo Young Boys nella competizione europea potrebbero rivelarsi cruciali.

Riguardo alla formazione offensiva, il mister ha avuto l’imbarazzo della scelta: la coppia d’attacco formata da Retegui e Lookman si è affiancata a una delle opzioni tattiche che prevedono la presenza di Zaniolo, o addirittura di Samardzic a sostegno del duo offensivo. Mentre, sulle fasce, l’indisponibilità di Zappacosta ha aperto la strada a Bellanova e Ruggeri, facendo emergere una nuova opportunità per i due giovani calciatori nel contesto della Serie A.

Le scelte difensive e le formazioni schierate

Nella zona difensiva, l’Atalanta ha dovuto affrontare alcune incertezze legate alla condizione fisica dei suoi giocatori. In particolare, Godfrey era in dubbio a causa di un attacco influenzale, mettendo l’allenatore nella posizione di dover valutare tendenzialmente l’importanza della sua presenza in campo. Qualora fosse scomparso, la linea difensiva avrebbe visto l’innesto di Kossounou-Hien-De Roon con Scalvini finalmente in campo dopo un lungo recupero da un infortunio al crociato.

L’estremo difensore Carnesecchi, protagonista indiscusso, è rimasto uno degli elementi determinanti per garantire solidità alla squadra. Inoltre, la presenza di Pasalic accanto a Ederson in mediana ha contribuito ad un equilibrio tattico, chiave per costruire azioni efficaci e contenere le ripartenze avversarie.

L’andamento della partita e il risultato finale

L’incontro contro il Parma ha visto i nerazzurri avvantaggiarsi sin dai primi minuti, dimostrando una netta superiorità sul piano del gioco e della strategia. La squadra ha mostrato un eccellente possesso palla, favorendo giocate incisive e aperture che hanno puntualmente messo in difficoltà la difesa avversaria. L’attacco dell’Atalanta si è dimostrato capace di sfruttare ogni occasione con finalizzazioni precise e coese.

Dopo un primo tempo dominato, l’Atalanta è riuscita ad ampliare il vantaggio, mentre il Parma ha faticato a reagire, mostrando segni evidenti di pressione. Tuttavia, con grande determinazione, la squadra di casa è riuscita a trovare la via del gol, ma non è bastato: il match si è chiuso sul 3-1 per gli ospiti, un risultato che consolida la posizione dell’Atalanta in questa difficile competizione.

Questa vittoria rappresenta un’importante spinta per proseguire il cammino in campionato, ora con la mente rivolta alla prossima sfida europea e alla necessità di mantenere alta la competitività in tutte le competizioni.

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Filippo Grimaldi