A partire dalla mattina odierna, sono avviate le operazioni di sgombero di 45 chioschi e gazebo sequestrati a Pompei, situati nei pressi degli storici Scavi e del Santuario. Queste strutture, accusate di vendere abusivamente souvenir e bevande, erano al centro di un’inchiesta su invasione di suolo pubblico che coinvolge 63 indagati, accesa da frequenti irregolarità segnalate dalle autorità competenti.
Le origini dell’operazione di sgombero
L’inchiesta che ha portato al sequestro dei chioschi e dei gazebo risale allo scorso 7 ottobre, quando il Gip ha disposto i sigilli a seguito di accertamenti effettuati dai Carabinieri, che hanno evidenziato un utilizzo illegittimo del suolo pubblico. Le indagini hanno preso avvio dopo che sono state notate numerose anomalie nella gestione degli spazi nei pressi degli Scavi di Pompei, zona di grande valore archeologico e turistico. Gran parte delle strutture sequestrate risultavano installate in modo permanente da diversi decenni, nonostante la mancanza di autorizzazioni adeguate.
La decisione di procedere con le operazioni di sgombero è stata accolta con attenzione da parte delle istituzioni locali, che riconoscono tanto la necessità di tutelare l’integrità dei siti patrimonio dell’umanità , quanto l’importanza di garantire il rispetto delle normative vigenti. Le autorità intendono ripristinare l’accesso libero agli spazi pubblici e preservare l’armonia visiva del sito archeologico, frequentemente visitato da turisti di tutto il mondo.
Il ruolo del sindaco e l’interazione con i commercianti
Carmine Lo Sapio, sindaco di Pompei, ha mostrato un approccio costruttivo nei confronti della situazione, intrattenendo colloqui sia con la Procura che con i vertici del Parco archeologico di Pompei, oltre alla soprintendenza metropolitana. Il suo obiettivo è quello di mediare la crisi che si è creata attorno alle strutture problematizzate, stabilendo un dialogo con gli operatori commerciali affetti dalle decisioni del Gip.
Nei giorni scorsi, il sindaco ha incontrato i titolari dei chioschi e gazebo, sottolineando l’importanza di un’azione coordinata per lo smontaggio delle strutture, previsto a carico degli stessi operatori. Durante questi incontri, Lo Sapio ha assunto un impegno di lungo periodo, promettendo l’implementazione di un progetto per nuovi chioschi prefabbricati, caratterizzati da standard estetici elevati e da un’installazione rapida.
Questo piano intende rispondere alla necessità di un’offerta commerciale legittima e di qualità , destinata a migliorare l’esperienza turistica di chi visita Pompei. Non si tratta di un semplice rimpiazzo delle strutture smantellate, ma rappresenta un passo strategico per un riordino complessivo dell’attività commerciale nella zona che circonda i celebri scavi archeologici.
La visione per il futuro degli spazi commerciali a Pompei
Le nuove proposte di chioschi prefabbricati, menzionate dal sindaco Lo Sapio, puntano non solo a risolvere la questione degli spazi commerciali abusivi, ma anche a valorizzare il paesaggio circostante. Il progetto prevede una rapida installazione delle strutture, le quali dovranno essere allocate secondo criteri di concessione in affitto, rispettando i requisiti di legge e le linee guida del Parco archeologico di Pompei.
Questo approccio include anche una revisione delle procedure di assegnazione, che dovrebbe garantire l’accesso ai titolari che dimostrano di avere legittimi diritti e capacità imprenditoriali. L’obiettivo dichiarato è quello di creare un ambiente commerciale in linea con le aspettative dei visitatori e all’altezza del patrimonio culturale che Pompei rappresenta. L’attività di smontaggio in corso è quindi solo il primo passo di un processo più ampio, volto a ripristinare le norme e tutelare l’unicità del sito, in un equilibrio tra sviluppo economico e rispetto per il patrimonio storico.