Sgombero delle Vele di Scampia: gli abitanti chiedono garanzie per il futuro abitativo

Le operazioni di sgombero nelle Vele di Scampia continuano in base all’ordinanza sindacale n.754 del 18 ottobre 2024, emessa per ragioni di sicurezza. Gli abitanti, molti dei quali fanno parte di nuclei familiari vulnerabili, esprimono la loro preoccupazione per la mancanza di alternative abitative adeguate. La situazione solleva interrogativi sulla possibilità di una transizione sostenibile per coloro che sono costretti a lasciare le loro abitazioni, da tempo sinonimo di disagio e insicurezza.

Le notifiche di sgombero e la sicurezza degli abitanti

Nel corso delle ultime settimane, moltissimi residenti delle Vele di Scampia hanno ricevuto notifiche riguardanti l’ordine di sgombero. Queste comunicazioni indicano che le abitazioni verranno murate una volta lasciate libere, seguendo un piano di riqualificazione urbana che mira a garantire la sicurezza pubblica. L’ordinanza evidenzia come gli edifici presentino gravi problemi di stabilità e sicurezza, rendendo necessaria l’evacuazione per prevenire incidenti.

Diversi abitanti hanno condiviso con i media la loro determinazione a lasciare gli edifici, pur sottolineando la mancanza di soluzioni praticabili per trovare nuove abitazioni. “Non vogliamo restare qui, ma non ce ne andiamo senza garanzie,” afferma uno dei residenti, mentre altri esprimono la loro frustrazione per la poca chiarezza e il supporto insufficiente fornito dal Comune. Le garanzie richieste non si limitano a un semplice sussidio; piuttosto, gli abitanti richiedono un’efficace programmazione del supporto abitativo.

La difficile ricerca di una nuova casa

La ricerca di una nuova casa in affitto a Napoli è complessa e particolarmente critica per gli abitanti delle Vele di Scampia, che si trovano a fronteggiare una situazione abitativa già precaria. Le risposte negative da parte dei proprietari di immobili sono frequenti. “Quando chiamiamo i proprietari di casa e ci chiedono da dove veniamo, quasi scappano,” raccontano alcuni residenti, evidenziando la stigmatizzazione associata al loro attuale luogo di residenza.

L’emergenza abitativa si riflette nei costi elevati degli affitti e nella richiesta di caparre esorbitanti, che molte famiglie non hanno la possibilità di affrontare. Un residente ha recentemente cercato soluzioni a Marano, venendo chiesto di offrire 2.500 euro di caparra, una somma difficile da reperire per chi vive in condizioni di disagio economico. Nonostante alcuni abbiano ricevuto il sussidio promesso dal Comune, questo non basta a coprire le spese necessarie per un nuovo affitto.

Le esigenze e le aspettative degli abitanti

Le famiglie che abitano nelle Vele di Scampia sono composte da molteplici generazioni, tra cui bambini, anziani e malati, e ognuno di loro porta con sé le proprie storie di vita e necessità. La precarietà abitativa ha conseguenze dirette sulla salute e su una migliore qualità della vita. “Non vogliamo solo un compenso economico,” afferma un residente nella sua ricerca di giustizia sociale, “vogliamo delle certezze su dove andremo a vivere,” sottolineando l’importanza di un’abitazione sicura e dignitosa.

Le richieste degli abitanti si concentrano sulla necessità di collaborazione tra istituzioni e residenti, affinché si possa giungere a forme di sostegno più efficaci che garantiscano il diritto all’abitazione. In questo contesto, la pressione esercitata dalle notifiche di sgombero accentua un senso di urgenza e precarietà in una comunità già colpita da diverse problematiche sociali.

Le autorità comunali sono ora chiamate a rispondere a queste necessità, pianificando un sostegno adeguato e tempestivo per favorire una transizione verso nuove abitazioni, per affrontare un problema abitativo che interessa non solo la zona delle Vele ma tutta Napoli.

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Filippo Grimaldi